Predicar bene, razzolar male

Predicar bene, razzolar male

Si tratta di un vecchio proverbio che a mio parere, esprime un’intuizione popolare non immediatamente chiara che però esprime una certa verità.

La gente parte dal presupposto che soltanto l’ignoranza giustifichi l’incapacità di aderire a ciò che è meglio per tutti noi. Se una persona colta propone una filosofia di vita coerente, ci immaginiamo che il proponente segua scrupolosamente e con molta convinzione quanto sostiene. Scopriamo che in realtà non è così: se l’uomo o donna che sia, trasgredisce per primo rispetto agli altri e a ciò che inneggia con tanto fervore, contravvenendo alle sua stesse regole ben proposte agli altri, appare come persona assai deludente.

Quella persona agli occhi della gente che ha ascoltato le sue proposte, le sue osservazioni sul modo di vivere viene immediatamente screditata perché non coerente. Sembra che chi propone qualcosa di saggio e di sensato, racconti frottole, perché lui o lei è il primo a non osservare ciò che professa.

La psicoanalisi e non mi riferisco unicamente a Freud, ma anche a tanti autori che dopo il maestro hanno offerto infiniti contributi scientifici che, integrati con le scienze affini come la neurofisiologia, la psicologia sperimentale, la psicopatologia, ha assunto come obiettivo di cura la digestione o assimilazione o metabolizzazione delle difficoltà della gente.

Le difficoltà naturalmente sono soggettive: alcuni vivono certi problemi, mentre altri vivono difficoltà ben differenti.

Solo ciò che è stato assimilato profondamente in se stessi, cioè quando è diventato parte del proprio modo di sentire, pensare, quando è incluso nel nostro Self, siamo abbastanza sicuri di poter praticare certe scelte di vita, di poter separarci da una persona che non fa per noi, ecc.

Non è sufficiente leggere libri specializzati, seguire le lezioni universitarie, essere informati leggere riviste e internet per muoverci nel modo giusto che fa per noi.

Quanti medici professano bene perché sanno adeguatamente cosa aiuterebbe la nostra salute, ma spesso sono i primi a essere sovrappeso, mangiare cibi grassi, fumare e bere superalcolici, mantenere una vita sedentaria, oppure praticare sport estremi !

Un medico che conoscevo è morto perché rifiutò l’intervento chirurgico di un carcinoma prostatico, timorosa di perdere la sua virilità e fallicità. Eppure quel medico era ben consapevole del proprio destino, ma altre angosce lo sopraffacevano tanto da impedirgli di accettare quel che sapeva molto bene in teoria ciò che avrebbe giovato alla sua stessa salute.

Predicar bene, razzolar male significa sapere in teoria, ma non avere assimilato in se stessi tanto da riuscire a mettere in pratica ciò che si conosce per averlo studiato.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

2 commenti

  1. Raffaella Buttazzi

    Penso che siano linguaggi diversi che fanno parte, però di uno stesso vocabolario e che riflettano un pò il timore di ascoltarsi: quindi, di conseguenza, sembrerebbe preferibile ascoltare un “altro”.

    Per esperienza personale e professionale, però, forse è più la paura di conoscersi a fare paura.

    Forse meglio accogliersi, dando significato alle esperienze piuttosto che scegliere tra sentire o essere?

    …e in un tibunale invocherei clemenza vale a dire comprensione somato- psichica!

    Raffaella

    Raffaella

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