Agire rispettando i propri desideri

Agire rispettando i propri desideri

Gentile dottore, mi chiamo Laura e ho trentacinque anni e sono impiegata in banca.

il mio problema consiste nel non essere capace di rifiutare le richieste che mi vengono rivolte sia nel mondo del mio lavoro, sia ciò che il mio fidanzato mi richiede, ma in genere, non so rifiutare le richieste delle amiche e degli amici. Mi sono domandata il perché anche in quanto la mia generale sottomissione mi é stata fatta notare parecchie volte dalle amiche.

Sono stata consigliata di andare da uno psicoterapeuta, e io ho seguito il consiglio, ma mio padre non mi ha permesso di continuare le sedute e io per non deluderlo, per dirgli che ce l’avrei fatta da solo senza auto, ho disdetto la psicoterapia.  E’ più forte di me, non so disubbidire: cosa mi consiglia?.

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Penso che noi tutti dovremmo vivere per noi stessi e non per non deludere gli altri ai quali teniamo affettivamente eo per altre ragioni, Ci metteremmo in una posizione di sottomissione  e in un certo senso, di mentire, perché sarebbe la nostra debolezza che diventerebbe protagonista della relazione e non l’autenticità dei nostri desideri.

La relazione o le relazioni diventano valide soltanto se noi riusciamo a essere con gli altri quel che siamo.

Tu, Laura ti sei affezionata a una posizione infantile e te la mantieni stretta, cosicché ti sembra più importante mantenere l’illusione che, vede la tua parte bambina amata per sempre: e così sembri accettare ogni proposta che non deluda nessuno per mantenere la conferma di non essere abbandonata o sminuita  .

Per esempio, hai dismesso la psicoterapia che penso che ti avrebbe fatto molto bene, pur potendotela forse permettere di coprirne le spese, lavorando in banca e, immagino che di fatto saresti indipendente.

Quanto tempo ci vorrà affinché tu acquisisca la sicurezza per amministrare i tuoi reali interessi adulti? Farti aiutare professionalmente, non mi sembra una cattiva idea. Questo é il vero modo d farcela da sola. L’auto dello psicoterapeuta non significa che si sostituirà a te, ma che ti aiuterà ad elaborare quel serve a te per diventare maggiormente autonoma.

Saper rifiutare quando è realisticamente possibile.qualcosa che ci viene chiesto e che proprio non possiamo prestarci ad eseguire.e che che non fa sinceramente per noi è fondamentale.   Non si tratta di venir meno ai nostri doveri o ad altre situazioni che abbiamo accettato in precedenza verso le quali abbiamo scelto consapevolmente di mantenere l’impegno.

Mi riferisco a richieste di chiunque che ci chieda di fare quel che non ci va e che implichino l’impossibilità di essere liberi e quindi scegliere o aderire con una certa convinzione.

Quando una persona non sa dire di no, cioè di rifiutare qualcosa che non va, che non può essere deliberata da noi stessi a livello del nostro mondo interno, si tratta in genere d’insicurezza della persona che abbassa la propria autostima.
Alcune persone durante la vita quotidiana possono chiederci con grazia e spontaneità di prestarsi per loro per un certo favore o ci possono fare del mobbing,o comunque alcune manipolazioni, se si tratta di chi è nella posizione di un capo, o comunque esercita nei nostri confronti una certa autorità.

A livello suggestivo, scatta nella persona fragile un senso di confusione, misto a terrore, emozioni che tolgono spazio mentale per diventare protagonista del nostro rifiuto, se veramente sentiamo di essere impotenti nel deludere l’altro. Accontentare chi ci fa la richiesta potrebbe essere un amico o amica, implicherebbe una sorta di violenza su noi stessi. Tale pressione non ci fa bene, ma anzi ci fa sentire umiliati proprio nell’aver ceduto alla richiesta, sapendo in se stessi che solo per propria debolezza si è accettata la richiesta altrui.

Occorre far riferimento all’idea, sicuramente vera, che noi ci vogliamo in fondo bene e che per questo dovremmo imparare a rispettarci.

Piano piano, cercando di aver aver fiducia in noi stessi, dovremmo cominciare a dire  no in qualunque situazione. Dovremmo stabilire una veloce ed empatica relazione con chi ci chiede di fare una certa cosa, comunicando un messaggio del tipo: proprio perché sono sincera/o ti confesso che non me la sento, dovrei mentirti se facessi quanto mi chiedi!

Essere stati sinceri, ci farebbe sentire meglio e anche più onesti con noi stessi e più rispettosi anche verso l’altro. La sensazione frustrante di sentirsi sottomessi a qualcuno che avvertiamo autoritario o magari soltanto autorevole, potrebbe diminuire gradatamente e faremmo comprendere all’altro ciò che non ci va, guadagnando in molte circostanze un certo rispetto, perché mostreremmo di aver rispetto proprio per noi stessi.

Alcune persone che si sentono frustrare perché sentono, il più delle volte, di dover subire, reagiscono così difensivamente con rabbia. Invece di saper dire di no, cioè di rifiutare onestamente quel che non è per loro accettabile, esprimono con aggressività il loro rifiuto.

In questo modo si pongono dalla parte del torto. E ne ricavano ancora frustrazioni e convinzione di non potercela fare nell’ottenere il rispetto. A quel punto è come se il mondo l’avesse con loro e che fossero sempre destinati a fallire. Si sentono come se non fossero degni di aver lo spazio per poter scegliere ciò che fa per la loro vita serena che viene accettata dagli altri. Soffrono di infantilismo cronico e ne sono condannati.

Non è proprio il caso di perdere la speranza di essere degni, ma al contrario incominciare gradatamente di esprimere i prorpi sentimenti con la sincerità che non offende nessuno!

Meglio vivere rinunciando a tante autorizzazioni !

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

Un commento

  1. Raffaella Buttazzi

    Ho appreso dall’esperiena che saper dire di no consegue dalla conoscenza di sè ed inoltre ti avvicina a persone che non sono portate a manipolare le relazionni, ma al contrario hanno voglia di conoscerti.

    Penserei, allora, ad alcune ragioni emotive che, secondo me, portano ad incontrare una certa reciprocità: la paura di deludere una parte di sè e sentirsi sole?

    Raffaella

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