Affinità tra medicina omeopatica e psicoanalitica

Affinità tra medicina omeopatica e psicoanalitica

Il metodo occidentale e tradizionale della medicina allopatica è, e sarà sempre in primo piano come scelta di cura, perché ha mostrato un’efficacia indiscutibile per la terapia del corpo sin dai tempi antichi dei greci, Esculapio, Ippocrito e Epicuro. La medicina tradizionale si occupa del corpo inteso come fisicità e il medico di fronte a certi sintomi, propone la diagnosi clinica che è seguita dalla terapia medicale e chirurgica.

Cerchiamo tuttavia di comprendere la differenza tra medicina tradizionale e medicina omeopatica.

Il metodo di cura tradizionale é basato sul concetto di semplicità e di complicazione: la semplicità e complicazione sono concetti deterministici e assai rassicurante per la medicina tradizionale perché escludono il concetto di complessità. La complicazione implica un metodo deduttivo, la complessità presuppone un metodo di ascolto trasversale. Per esempio, se noi pieghiamo un foglio di carta bianca in due parti, possiamo ricavare che riportar il foglio alla sua interezza originale sia Semplice. Se poi un foglio di carta bianca è piegato diverse volte, per esempio per trasformarlo in una barchetta di carta, possiamo dire che riportar il foglio alla sua interezza, cioè dispiegarlo sia Complicato.

Se pensiamo invece a una cesta di paglia, oppure a un nido di rondini, e anche qui intendiamo riordinare il materiale con cui il nido è stato costruito, distinguendolo e separandolo, vediamo che è il metodo appare Complesso. La complicazione quindi non va confusa con la complessità.

La complessità, infatti, evoca l’Intreccio tra tante sostanze, tra diversi livelli, e differenti funzionamenti dei sistemi.

L’organismo umano è costituito da un intreccio di corpo e mente e numerose sostante chimiche, biologiche, e sistemi di funzionamenti.

La mente è costituita dal cervello, un intreccio di cellule neuronali, sostanza grigia e bianca, neuro-trasmettitori, sangue, pelle, emozioni, sentimenti, ecc.

La soggettività del funzionamento psichico è ancora più complesso, misto di fantasie, pensieri emozioni, sentimenti, tutto intrecciato con il corpo.

Il corpo è anatomia, endocrinologia, fisiologia, ortopedia, sistema ormonale, sessualità, ecc

L’ascolto dell’omeopata è attento a una molteplicità di messaggi che l’individuo comunica con il suo modo di funzionare. Il dolore fisico, il disturbo, la malattia, passeggera o cronica, emana una voce dalla quale il medico può ricavare uno stile di comunicazione sulla corporeità (corpo + affetti+emozioni), perché questa ultima può risuonare a lui con specifici messaggi dinamici e funzionali. La personalità di un individuo, considerando tanti aspetti del corpo costituzionale, si esprime anche nel modo con il quale il soggetto si ammala.

I rimedi dell’omeopata derivano dalla specificità di semplici sostanze aggregate che sono indirizzate a lenire e guarire una specifica complessità che si è sbilanciata dal suo originario equilibrio somato-psichico, dallo specifico e personale stile di corporeità.

L’omeopatia considera l’individualità come prioritaria e si occupa del sistema della complessità che consiste nel come tutti noi trovano un particolare modo di esprimere la nostra corporeità attraverso sintomi e malattie. La complicazione o (complicatezza) riconduce a un concetto puramente deterministico, (causa ed effetto) come la Fisica dell’800 considerata la scienza delle scienze che però Einstein smantellò con la proposta della Fisica quantistica e relativistica.

La semiologia della medicina tradizionale, allo stesso modo, utilizza ancora il principio deterministico lineare: sintomi, diagnosi, cause sottostanti che devono essere individuate, e poi terapia che può essere semplice o assai complicata. Gli specialisti tendono ad aumentare la conoscenza perché è necessario, conoscer bene un apparato, un organo, ma spesso il funzionamento complicato e integrato corpo –mente del malato sfugge all’occhio dello specialista.

Sappiamo che oggi giorno l’elevata tecnologia applicata alla medicina sia sempre più assai raffinata ed efficace: i medici insieme al contributo degli studi medici statistici hanno raggiunto impressionanti benefici e successi a vantaggio della guarigione di molte malattie un tempo non curabili. Ci auguriamo naturalmente che tali progressi continuino e che consentano di allungare la vita umana insieme alla sua qualità.

In alcuni casi però, la malattia richiede un approccio complesso, cioè un’attenzione all’intreccio degli elementi soggettivi e individuali che la compongono e richiede una osservazione che impegna un ascolto dinamico e assai particolare del funzionamento globale del paziente.

La complessità richiede lo studio dell’intreccio degli elementi, anche osservando voci che provengono dal corpo, non disgiunti dalle voci di natura psichiche. E’ fuori dubbio che l’omeopatia si occupi prevalentemente del corpo ma anche della sua voce che esprime anche lo stile con i quali i disagi si manifestano, perché le malattie severe possono esprimersi globalmente con una voce che andrebbe interpretata.

L’omeopata spesso ridimensiona il valore delle statistiche mediche e anche le proprietà delle medicine quelle già confezionate commercialmente, ma prepara, come in altri Paesi, i rimedi che il farmacista aggregherà ad hoc.

In modo analogo, la psicoanalisi si occupa in primis delle disfunzioni psichiche, oggi anche severe, rispetto ai tempi di Freud, ascoltando però anche la voce della corporeità. Mette in primo piano la relazione. Le voci emesse dall’individuo attraverso psiche-corpo o dal corpo-mente sono per lo psicoanalista due facce della stessa moneta. Entrambi i medici possono captare e far l’uso propizio e migliore possibile delle emozioni che il paziente e il medico scambiano nei loro messaggi, (transfert e risposta emozionale a questo).

Le strategie tecniche tra psicoanalisi e omeopatia sono indubbiamente assai differenti, ma i principi di ascolto e di osservazione si assomigliano.

Le voci emesse dal corpo e dalla psiche si enfatizzano e si scoprono nelle relazioni con i pazienti attraverso le quali i messaggi risuonano all’interno del mondo psichico dei due esperti. Per questo psicoanalisi e omeopatia seguono un approccio simile perché globale e trasversale circa la corporeità e la psiche.

 

 

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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3 commenti

  1. Raffaella Buttazzi

    Ad essere sincera ho fatto uso raramente dell’omeopatia in termini di cura, ma trovo molto interessanti le similarità tra questa disciplina e l’approccio psicoanalitico, mentre personalmente ho esperienza di lughi colloqui con medici di medicina tradizionale: forse nel tentativo di sopperire a qualcosa?

    Qualche tempo fa, poi, nella cittadina dove abito, si sono susseguiti incontri dove si cercava di divulgare un minimo di conoscenza omeopatica, data la forte richiesta presso le farmacie di tali rimedi insieme ad una sottovalutazione d’efficacia: una contraddizione apparente?

    Raffaella

  2. paola fava

    Sono un medico Omeopata. Ho letto con interesse l’articolo di cui condivido largamente i contenuti.
    È vero peraltro che la psicocanalisi viene ben considerata dall’ufficialita, ritenendola utile ad un certo tipo di paziente.
    L’omeopatia invece viene ancora screditata, come se fosse priva di valore terapeutico, quasi ingannatoria! ..e ,se funziona ,e’ “per via dell’effetto placebo!”
    Come spiegarne allora l’efficacia in medicina veterinaria o in pediatria?
    Molte ricerche lo spiegano..sarebbe utile conoscerle prima di screditare aprioristicamente un metodo!

    1. Gentile collega,
      La cultura del nostro Paese e di altri tende a mantenere molti pregiudizi. Nel caso della medicina tradizionale i successi sono sotto gli occhi di tutti e la risonanza storica, planetaria è tale per cui la fiducia ad essa attribuita commenta il suo primato assoluto.
      Per quale motivo l’omeopatia sia ancora da molta gente, tra cui gli stessi medici, screditata sta nell’approccio della metodica che sconvolge l’interpretazione tradizionale che è deterministica. Il metodo omeopatico studia la complessità dell’individuo e ciò non permette, se non con una certa lentezza, di diffondere su larga scala i successi dell’omeopatia. La medicina tradizionale usa la statistica e la sua diffusione é quindi totale. Il rimedio omeopatico rimanda a immagine esoteriche che piacciono ad alcuni, ma che non diffondono se non per pochi la fiducia di base. Quei pochi ne hanno avuto esperienza, hanno capito spesso come funziona. Ho sperimentato che gli estimatori dell’omeopatia sono persone introspettive…..

      Ciao, Buone cose, robertopani.com

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