Cani pericolosi

Cani pericolosi

S’identificano in quei cani che per dimensione, incrocio, storia biologica e nascita ambientale sono considerati pericolosi e da sorvegliare o comunque tenuti al guinzaglio per tenerli sotto controllo, se non addestrati a dovere dal padrone ecc.

Rotttweileir, Pit bull Terrier, Mastiff , Pastori d’Anatolia, d’Asia Centrale, Bulldog US, Mastino, Napoletano, e persino il wolf tedesco e altri sono considerati appunto sorvegliati speciali.

Studiosi del comportamento canino, veterinari, etologi, hanno sempre dichiarato che la genia di questi.

cani predispone tali animali per molti arcaici storici motivi, all’aggressività non sempre controllabile

Il loro comportamento aggressivo è in percentuale elevata e iscritto nel loro codice genetico.

Al contrario questi stessi cani se addestrati e familiarizzati con un sano criterio non sono affatto pericolosi, ma anzi, affettuosi e mansueti.

Estremizzando, anche leoni e tigri da sempre abituati nei grandi parchi africani e indiani possono virtualmente essere allevati a livello familiare. E’ noto in un filmato nel quale si vede una donna dopo molti anni, andare visitare un leone che lei aveva allevato con grande amore sino al momento in cui dovette cederlo alla prigione degli animali, zoo. Fu accolta dal leone attraverso la gabbia nella quale risiedeva con abbracci affettuosi e tenerissimi per non dire commuoventi.

I mammiferi cui l’uomo appartiene, sono naturalmente è anche lui in parte governato dal codice genetico umano specifico al quale è, iscitto cioe’ a quello cui individualmente appartiene, ma il grado di libertà al quale può affidare se stesso all’apprendimento è altissimo. Scienza, ingegneria, pensiero, introspezione, civiltà e arte non sono ancora misurabili nei loro limiti.

Gli insetti invece considerati nella scala biologica tra le più basse tra i viventi, non possono imparare quasi nulla dall’ambiente per vie delle proprie risorse biologiche e genetiche, ma sono obbligati a ripetere tutta la loro circa breve vita, lo stesso stereotipato comportamento.

In altre parole, l’uomo come si è dimostrato, può creare all’infinito e trasformarsi per scelta in un essere estremamente elevato, civile e costruttivo.

I cani sono animali ormai negli anni molto fedeli, sia molto intelligenti, capaci di seguire compiti complessi, tanto ben addestrabili quanto obbedienti inferiori pare soltanto ai delfini.

La loro tenerezza può essere tanto proverbiale quanto commuovente. Per quanto normalmente affidabili, la loro genetica continua a contare molto nel loro comportamento.

Sappiamo che il DNA è la base fondamentale della vita biologica e che la funzione più importante del DNA, che si trova all’interno di ogni cellula in ogni specie vivente e quindi e quindi anche nel corpo umano, è di contenere le informazioni necessarie per creare vita all’organismo. All’interno della cellula si trovano i cromosomi, vale a dire che tutte le informazioni genealogiche che si trasmettono da un individuo all’altro. Sono le varie eredità del comportamento di base. Si tratta di anelli di una catena che vanno dai più piccoli e che si connettono gradatamente alle informazioni più grandi e complesse. All’interno di questa molecola sono presenti le istruzioni fondamentali, che servono a sintetizzare le proteine fondamentali per costruire i tessuti e gli organi e per mettere in atto tutti quei processi biologici e chimici che garantiscono la sopravvivenza dell’organismo. Tutte queste informazioni costituiscono il codice genetico.

Per visualizzarlo, immaginiamo di trovarci di fronte a tante lettere disposte lungo una catena a doppia elica che compongono un’intera frase.

Gli elementi più semplici si chiamano nucleotidi. Questi ultimi, a loro volta, sono costituiti da uno zucchero, un fosfato e da un’altra molecola, che appartiene alle basi azotate. Ogni nucleotide della catena forma legami con altri due nucleotidi. Nella doppia elica, gli zuccheri e i gruppi fosfato, sono disposti verso l’esterno e formano l’ossatura dell’intera struttura, disposta in maniera verticale. Questi dati possono essere trasmessi da una cellula all’altra e da un organismo all’altro.

Non è provato scientificamente che l’intelligenza come funzione della mente sia trasmessa geneticamente. Sembra piuttosto che sia costruita da un’infinita’ di fattori sia genetici sia di stimoli proto-ambientali e psicologici. L’intelligenza si può coltivare con successo.

Ogni cellula del nostro corpo contiene lo stesso DNA ricombinante che è in grado di ricombinarsi in 46 cromosomi. Nelle cellule uovo della donna e negli spermatozoi dell’uomo è presente metà corredo cromosomico: nel momento del concepimento ogni spermatozoo, fondendosi con la cellula uovo, fa in modo che venga ricomposto il patrimonio intero di 46 cromosomi. Ogni individuo, in sostanza, riceve metà del proprio DNA dalla madre e metà dal padre, cioè il DNA mitocondriale, che viene tramandato dalla madre ai figli, cosicché tutti i figli della stessa madre presentano lo stesso DNA mitocondriale. L’analisi dei mitocondri insieme con quella del nucleo cellulare, membrana che contiene la maggior parte del patrimonio genetico, serve a eseguire e validare il test del DNA che contraddistingue un individuo da un’altro.

Nei cani la genia influenza molto il comportamento. L’addestramento rigoroso però può contrastare il suo agire al punto da fare prevalere ciò che gli insegna anche sulle trame motorie biologiche. Ma l’apprendimento non e’ mai definitivo. Con un cane grosso e agguerrito non si può mai stare tranquilli come quasi un leone addomesticato è sempre temibile e pericolosissimo.

Pensiamo che familiarizzare un piccolo cane non è difficile, addomestichiamo un grande cane richiede tempo, amore, passione e tecnica.

Se nasce un bambino in quella casa, la prima considerazione e attenzione, dovrebbe andare verso l’atteggiamento del cane. Il cane non dovrebbe percepire che tutto l’interesse della intera famiglia andrebbe verso il nuovo nato. Senza accorgersi il cane potrebbe sentirsi escluso e coltivare gelosia e rabbia. Non tutti cani grandi sono capaci di controllare tali sentimenti che si rivolgono ai padroni, capo branco, genitori adottivi che tradiscono ignorando l’animale che in quel momento non è più importante, quasi abbandonato. Un gesto di troppo, fa scattare il comportamento aggressivo e il cane per un attimo non riconosce più la mamma adottiva, il babbo o altri familiari e vede solo un nemico da abbattere. Il codice genetico torna in lui ad avere la prevalenza!

 

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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Un commento

  1. Raffaella Buttazzi

    Trovo molto interessante questa differenziazione nel rapporto tra genetica e comportamento negli essere umani piuttosto che in alcuni animali, poichè, a mio parere, aiuta a riconoscere un sentimento di onnipotenza, che, a volte, sembrerebbe cancellare caratteristiche peculiari e rispetto per diversi esseri viventi.

    Porterei l’esenpio di una conoscente che aveva regalato alla madre un chihuahua, perchè non si sentisse troppo sola,

    La signora, però, pur volendo molto bene al piccolo cane, quasi per compensare un bisogno d’affetto personale, lo nutriva spesso con dolcetti alla crema fino a creargli involontariamente e con gran dispiacere problemi digestivi importanti.

    Forse c’è qualche volta una difficoltà ad ascoltarsi a livello emotivo, mentre si tende a compensare concretamente?

    Raffaella

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