Esibizionismo, esporsi ?

Esibizionismo, esporsi ?

Penso che in questa nostra epoca sia piuttosto complesso individuare, seppur con relativa precisione chi sia il vero esibizionista.

Perché?

Non parliamo di disturbo narcisistico perché questa patologia significa che il soggetto ha a che fare con ferite del Sé che la sua struttura, composta dall’immagine del tutto Sé, sia in senso fisico-corporeo e ovviamente, psichico,

Si tratta in questo caso di una sofferenza di una persona  parossistica e spesso devastante nella sua vita.

Certe persone con tale disturbo, sono passibili di  doppia diagnosi, anche l’esibizionista potrebbe essere affiancato al disturbo borderline, cioè con una patologia che prevede  aree psicotiche, ma che consente alla persona una funzionalità che include lucidità mentale, seppur patologica  anche   comportamenti criminali. Pensiamo a certi dittatori della storia antica e recente, ai loro deliri messi in atto con guerre ciclopiche.

Sarebbe dunque troppo facile confondere l’esibizionista con il narcisista. Un narcisista può avere tratti esibizionistici, ma non é detto che il narcisista sia borderline: colui che si veste in modo stravagante, chi si pettina in modo inquietante, chi lascia che la sua barba raggiunga quasi il pavimento per compensare forse un cranio calvo oppure una donna o un uomo pieno di tatuaggi, un uomo dai lunghissimi capelli bianchi.

Mi sembra che il motivo principale dell’esibizionismo sia dato dal contesto nel quale ci troviamo. Viviamo in un periodo storico soprafatto dall’elettronica che é al servizio della visibilità, dell’apparenza.

I satelliti, i droni, ci osservano sempre e agiscono al nostro posto: le auto si autoparcheggiano e forse si guidano automaticamente: e così le guerre sono elettroniche, come battaglie navali giocate da bambini, le telecamere nelle strade ci controllano ormai giustamente ovunque.

Nell’industria, nel commercio, nelle professioni, se non sei visibile, non conti nulla. Questo principio è diventato tristemente una filosofia di vita.

Questa è comunque l’era tecnologica degli smartphone , dell’IPad, oltre che dei computer, sempre più portatili e veloci. Puoi sapere tutto di tutti con un colpetto digitale e il profilo di chiunque ti appare e ti diventa noto. Puoi guidare senza sapere orientarti, perché il navigatore gps ti porta a piedi o in auto, in capo al mondo.

L’esibizione, nasce dalla timidezza: quando siamo bambini, vorremmo avere molta attenzione da da parte dei genitori, comunque da parte dei grandi. Gironzoliamo attorno a tavoli di conversazioni tra adulti e protestiamo se gli adulti, pur degnandoci di uno sguardo, continuano ad interessarsi dei loro discorsi. Succede che qualche bambino insista nel farsi notare e cominci o a piangere o a giocare, urlando, schiamazzano, oppure si prodigano nel gettare a terra qualche oggetto, magari rompendolo anche!

Qualcuno di noi quando diventa grande si vendica di non aver avuto l’attenzione che lo avrebbe valorizzato . Non fraintendetemi, l’attenzione, è ascolto autentico, non la pazienza artificiale di qualche genitore che si sacrifica mostrando al bambino quanto il padre o la madre gli diano precedenza o importanza . Non vale! Direte voi, allora è quasi impossibile essere genitori perfetti! Si, lo avete detto!

Il bambino è un uomo in potenza, diceva Aristotele, e sin dall’inizio dovremmo averlo capito.

Succede però che alcuni di noi si sentono frustrati per non avre avuto successo nella prima breve vita. Allora dobbiamo diventare protagonisti nella seconda terza e quarta vita se siamo fortunati!

Essere protagonisti nel senso di creativi della nostra vita è sano, esagerare è troppo!

Molte persone hanno un forte bisogno e nemmeno desiderio, fanno una fatica

terribile per mettersi al centro dell’attenzione, cercano in tutti i modi di farsi notare dagli altri, sentono cioè un profondo bisogno di farsi vedere da tante persone, affinchè l’attenzione delle persone sia rivolga solo a loro, con il solo scopo di aver questi tanti interlocutori esterni , ma in fondo personagg interiori che li riconoscano , che li approvino.

Allora non è strano gesticolare e parlare ad alta voce, quando si è in pubblico.

Agognare da parte di scrittori, attori, registi uomini d’industria al partecipare a programmi televisivi di grande ascolto, magari in TV o in sedi popolari.

Diventare grandi sportivi mondiali.

Partecipare a dibattiti pubblici tra coloro che ottengono il massimo dell’acclamazione politica o scientifica . Non parliamo troppo dei politici! La realtà attuale ci porterebbe a veder tanta delusione e superficialità!

Bisogna aggiungere che alcuni esibizionisti trovano nel campo sessuale il loro proprio territorio.

Una volta si chiamavano: Vitelloni . Personalmete o recuopero dai vecchi film di Federico Fellini con Rossano Brazzi , Marcello Mastroianni, Vittorio Gasman, con l’andare oltre i limiti il gusto del predare, in questo caso giovani donne che del resto appartenevano alla cultura di essre depredate sessualmente. Nulla a che fare con il sano desiderio sessuale di fare sesso con affetto e amore. Insomma: sentier forte il bisogno di dimostrare agli altri qualcosa di importante di Sé, può rilevare, da una parte un senso di inferiorità,  infatti il senso di potere, il sentirsi più grandi, più importanti, più bravi, e nel voler dimostrare questo, può nascondere un complesso di inferiorità latente che deve essere analizzato.

In modo infantile, sentirsi potenti, o il dimostrare agli altri la propria superiorità, sia facendo una competizione per dimostrare in realtà di dominare , trionfare e sconfiggere una persona che si pone in modo competitivo e collusivo nelle circostanze della vita.

Un cerrto complesso di inadeguatezza nei confronti di Sè stessi o degli altri, così per risollevarsi, per compensare questa immagine di sé negativa, svalutante, per eliminare questo senso di inferiorità,  l’esibizionista vuol fare qualcosa che mtte fuori discussione la normità per sentirsi salvo da ogni inonsca accusa interiore di inferiorità pregressa.

La sfida che lo porterebbe a essere considerato illude la mente dal timore di essere perdente nella vita.

Questa sua vita rappresenta un teatro: bisogna essere grando per non essere perdenti!

Chi è l’avversario ? Non esidte ovviamente se non dntro di sé . Poi sappiamo che ci sono i competitors.

L’ammirazione aiuta ?

Essere belli donne e uomini è di conferma .

Certamente si; trucco, interventi chirurgici non possiamo nascondere che possono abbellire l’aspetto. Vi pare poco?

E’ illusione ? Non in questa società un po’ malata.

Sarebbe meglio invertire la rotta, se fosse possibile.

 

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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Un commento

  1. Raffaella Buttazzi

    Da piccola ero il “ministero degli esteri” nella relazione con mia sorella gemella e, di conseguenza, in famiglia e a scuola una sorta di portavoce involontaria e improvvisata più volte: non mi esibivo, ma era un modo, a pensarci, in cui riuscivo ad avere atttenzione.

    Ho potuto poi coltivare uno spazio emotivo più personale, grazie anche a relazioni preziose per me, perchè ero ascoltata comunque, con entusiasmo: penso per esempio alla nonna paterna, o ad alcuni insegnanti elementari, in particolare.

    Direi che non mi piace esibirmi ma esprimermi, e forse ho appreso ad ascoltarmi, perchè mi accorgo che nelle relazioni mi sento ascoltata, senza improvvisare una scena nella realtà: forse una differenza importante riguarda il valorizzarsi piuttosto che l’esibirsi?

    Raffaella

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