Tante vacanze e molto fumo

Tante vacanze e molto fumo

In Italia si usa andar in vacanza, durante la pausa estiva, tra fine Luglio e Agosto e sembra che questo anno, 2016, ci sia stato un esodo maggiore rispetto all’anno passato.

Molte persone e famiglie si sono mosse lungo la nostra penisola, ma molti vacanzieri si sono aggirati più lontano, tra l’Europa e oltre.

Nel resto del mondo, come si sa, le vacanze sono frammentate durante tutto l’anno, per cui sembra che non si verifichino grandi ammassamenti di auto e di gente.

In Italia, succede da molto tempo, diciamo dagli anni sessanta, che la concentrazione delle vacanze avvenga in lassi di tempo interi, ma ristretti, come per esempio attorno a Ferragosto, oltre a portare grande traffico genera un sentimento di frustrazione per coloro che non possono permettersi di fare vacanza per mancanza di denaro e perché versano quindi in condizioni precarie. I weekend non mancano per essere riempiti di auto e di spiagge affollate.

Le vacanze che secondo me andrebbero distinte delle ferie lavorative, perché non suonano allo stesso modo, sono da anni, per alcuni, uno stato simbolo.

Ci sono giovani che si indebitano con le banche per andare in vacanza come se dovessero comperare un costoso elettrodomestico. In seguito a rate, ripagheranno il debito con interesse. Niente di male, ognuno sceglie nel modo che crede!

Alcuni addirittura non vanno in vacanza, ma si organizzano per inviare ad amici, conoscenti, sui social net work, foto di posti esotici che si prestano a suggerire una vacanza suggestiva e invidiabile.

I cosi detti selfie si sprecano e si associano con composizioni di immagini truccate che figurano come se gli autori fossero inseriti in luoghi paradisiaci.

Si, perché, in qualche caso, più che la vacanza, per alcuni, sembra importante l’immagine che si offre agli altri e cioè l’idea di poter sognare.

Il sogno in certi casi sembra più importante della realtà della quale si può godere realmente.

Inoltre, pensiamo che coloro che si trovano veramente in posti fantastici, le cui foto della località esotiche che sono poi inviate, quelle che sono d’avvero reali, siano immersi come protagonisti veramente in stato di sogno e che là, ci sia un godimento così come possono far credere?

Spesso la coppia in vacanza non è felice , i litigi aumentano, la frequenza a tu per tu, fa emergere le cose che non vanno. Ma di questo ho già parlato recentemente.

Ci possono essere inconvenienti logistici e la vacanza, non è detto che risolva il buon umore per tutti.

Tuttavia, l’immagine di essere stati in un bel posto ci si consola perché può essere esportata con la testa alta.

Succede anche quando si va a cena con la fidanzata in un ristorante di prestigio, quindi costoso, che, anche se si trascorre la serata, mangiando non proprio come si desiderava e molto si è bevuto vini di marca e spesso molto, si può raccontare agli altri di aver trascorso una serata fantastica, anche se un po’ cara!

L’immagine coreografica di quel che si fa può per alcuni, superare il piacere che si ottiene per quel che si è fatto.

Si dice spesso : tanto fumo e poco arrosto! Ma va bene così. L’importante è essere accontentati!

 

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

Un commento

  1. Raffaella Buttazzi

    In effetti, mi viene in mente una coppia di amici, che sorprendentemente, per quanto mi riguarda, al ritorno dal viaggio di nozze in Messico, esibiva non solo foto e abbronzatura, ma una sorta di ironia non proprio divertente su conoscenti comuni, nonchè assenti e la vita sentimentale di questi ultimi.

    Il mettere alla berlina chi non può eventualmente rispondere, mi è parso esprimere un fumo “denso” nel racconto di questo viaggio tanto desiderato e ,,,riuscito? …e che dire delle nozze, allora mi sono chiesta: “un desiderio realizzato o solo un copione da sogno?”

    Se si è veramente felici, senza il bisogno di idealizzare, perchè ingigantire il proprio vissuto a scapito di altri?

    Forse gli altri si prestano molto bene a raccontare fragilità che fatichiamo a riconoscere?

    Raffaella

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