Psicofarmaci antidepressivi

Psicofarmaci antidepressivi

L’osservasalute del 2014, ricercando in Italia il numero medio di dosi di farmaci antidepressivi consumati giornalmente e studiati su mille abitanti, dichiara l’uso di tali farmaci sta aumentando di circa il venti per cento ogni anno. Gli esperti suppongono che la crisi economica sia alla base di tale incremento di consumo.

Penso che insicurezza e precarietà stiano insediandosi nella popolazione come consuetudine.

di investire in prevenzione.

Secondo l’Osservatorio europeo sulle Droghe e Tossicodipendenze rappresentano la terza causa d’incidenti stradali dopo alcol e cannabis; e un rapporto di Osservasalute del 2009 parlava di un aumento dei consumi di antidepressivi dal 2000 al 2008 addirittura del 310%.

Anche tra gli adolescenti vi è consumo di antidepressivi: molte persone sono scandalizzate da questa realtà, ma penso che sia piuttosto una preferibile alternativa al probabile uso di sostanze stupefacenti, naturalmente se gli psicofarmaci sono prescritti dagli specialisti. Nel caso dei giovani in particolare, la psicoterapia dovrebbe essere presa in considerazione come cura efficace perché la personalità è in strutturazione ed è più facile, data la plasticità psichica e introspettiva nella maggioranza dei casi che il successo, sia rapido, sia risolutivo.

La depressione anche modesta, può causare abulia, passività, demotivazione allo studio, verso tutti gli interessi che riguardano lo sport, l’aggregazione sociale, gli aspetti socioculturali a quali i giovani dovrebbero aderire per generare idee e creatività. Di creatività c’è sempre più bisogn,o dato che è innegabile, la realtà di vivere tutti in una società complessa, all’improvviso multietnica e complessivamente in crisi, dove i modelli portanti di un certo valore stanno scomparendo e la società stessa si sta in modo conformistico, ritirandosi ed appiattendosi su se stessa.

Nel 2016 però, secondo alcuni studi, più di duecentomila giovani ragazzi hanno usato psicofarmaci non prescritti, di nascosto, mentre continua a aumentare il numero di coloro che diventano consumatori abituali per prescrizioni mediche.

La media europea sembra anche riflettere questa situazione di uso farmacologico intenso.

Gli psicofarmaci antidepressivi si prescrivono anche per favorire il sonno, per alleggerire gli incubi notturni e spesso sono associati ad ansiolitici come le benzodiazepine e modulatori del tono dell’umore: questi ultimi farmaci solo nei casi clinici più severi, come il disturbo bipolare anch’esso riconosciuto nella popolazione maggiormente di un tempo e i casi di disturbo borderline.

Da tempo osserviamo giovani adolescenti che commettono atti compulsivi autolesionistici, come tagliarsi a sangue, osserviamo un aumento della microcriminalità e di atti suicidari.

Il fenomeno del cyber-bullismo è in continuo aumento e porta molti giovani al suicidio.

Si è detto da parte di molti colleghi esperti che il subito tradimento da parte di conoscenti, compagni e il crescente sadismo di alcuni conducono alcuni giovani a vivere in se stessi potenti sentimenti di vergogna, di svalorizzazione di Sé che degenerano nel breakdown psichico, nel crollo morale, perché le vittime non possono sopportare il fronte dell’aggressione sociale da parte dei bulli .

I colleghi che parlano di sadismo dei bulli intendono parlare del senso di nikilismo che li sovrasta del disorientamento, dalla mancata religiosità dei valori della vita.

La facilità con la quale molti giovani sono plasmabili indica il loro bisogno di tovare un punto di riferimento ideale che evidentemente nella nostra società è mancante.

I giovani protestano quando si accorgono di essere dipendenti da qualcuno, anche nella coppia amorosa. Si ribellano, e cercano di negarlo onnipotentemente, in realtà lo cercano disperatamente, perché sembra a loro di non averlo mai avuto, ossia non ritrovano in se stessi qualcosa di convincente. Sono però esclusi dal percorso che li porta a sapere cosa veramente desiderano perché sono completamente vittime di bisogni incontrollabili.

Penso che la psicofarmacologia sia necessaria all’inizio di esordi di depressione non severe, per conoscere anche il senso di stare bene e di desiderare di essere liberi di fare scelte, autentiche e libere e per queste combattere.

I problemi non risolti non possono essere risolti con la biochimica dei farmaci che sono fondamentali nel momento acuto di crisi.

La società è in cambiamento, speriamo che questo sia veloce e che i punti di riferimento valoriali aumentino in fretta. La psicoterapia dovrebbe supplire a una crescita che per molte ragioni è stata ostacolata. Non tutti possono sceglierla, quando sono in crisi. I farmaci spesso aiutano a comprenderne il bisogno: in molti casi non ci si arriva perché la confusione è troppo elevata e e fare una seclta non è in quel momento possibile.

Il web non può diventare l’unica realtà nella quale i giovani vivono il cui valore di visibilità offre a loro il senso di una’identità mai conquistata.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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2 commenti

  1. Raffaella Buttazzi

    Parlando con una ragazza che sin da givanissima, intorno ai vent’anni, ha iniziato ad assumere ansiolitici ed antideprissivi in coincidenza con una forte delusione amorosa e poi familiare, mi sono accorta di come la psicoterapia sia vista, a volte, come “aprire il vaso di Pandora”.

    Di conseguenza, il momento di crisi in cui l’utilizzo attento degli psicofarmaci può essere molto importante proprio nel promuovere una scelta futura di psicoterapia, può in alcune situazioni sostenere l’illusione di non cambiare nulla cioè di non trovarsi a scegliere.

    Probabilmente molta parte della propria esistenza si basa su una consuetudine che racconta la dipendenza come nel post, dove l’autonomia sembra non essere tanto desiderata, ma mi chiedo se in qualche modo si conoscano in questa condizione i propri desideri?

    Aggiungerei che se è faticoso emotivamente confrontarsi con se stessi, non lo è forse ancor di più continuare a nascondersi?

    Raffaella

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