Ti amo, ma non sono innamorata

Ti amo, ma non sono innamorata

Sento spesso che coniugi, conviventi, coppie di fidanzati litigano tra loro per gelosia da parte di uno dei due partner, perché, per esempio, una donna risponde positivamente all’altro che richiede conferme sui propri sentimenti, ma non è convincente per l’altro.

Nel caso, quell’uomo dichiara di osservare da parte della moglie, fidanzata, ecc, un comportamento strano, non convincente, insolito, contradditorio visibile nelle varie affettuosità.

Quel che succede spesso che in una coppia è che l’interesse iniziale verso l’altro, dopo un po’ di tempo svanisce. Qualche delusione sul suo comportamento, conflitti spontanei basati su differenti preferenze, scontri di potere inducono a un ridimensionamento della passionalità.

Alla domanda del marito che per esempio chiede: ma tu mi ami ancora ?La risposta è spesso da parte della moglie che conferma l’amore verso di lui, ma da parte del marito il comportamento della moglie sembra deludere e smentire la sua dichiarazione.

La risposta potrebbe essere più autenticamente: ti voglio molto bene, mi sono affezionata fortemente a te, non potrei immaginare di vivere senza di te, ma non sono più innamorata. Altri uomini mi attraggono e mi affascinano, tu sei diventato un caro fratello o un adorabile genitore, padre dei nostri figli. Non vorrei mai farti del male, ma non riesco a reprimere il desiderio verso altri uomini. Sono stata una madre premurosa per i nostri figli, ma ora ho bisogno di qualcosa per me stessa.

Alcuni mariti potrebbero accettare una confessione di tal genere, altri per niente, si arrabbierebbero, frustrati e si sentirebbero spogliati della loro fallicità, del loro orgoglio mascolino e offesi potrebbero chiedere anche la separazione e il divorzio.

Per questa ragione, ho costatato che molte moglie o mariti preferiscono continuare a confermare chiamando amore ciò che è affetto, attaccamento e dipendenza, gratitudine, paura di sentirsi in colpa o di essere lasciati soli.

Si potrebbe considerare che continuare a parlare di amore, cioè di quel forte sentimento che ti fa idealizzare, valorizzare, apprezzare, stimare l’altro e desiderarlo fisicamente con una certa passione, corrisponda ad usare una certa manipolazione.

Molto spesso alcune giovani o anche meno giovani donne sono le prime a manipolare. In che modo? Hanno tanto bisogno di sentirsi dire dall’euomo che sono amate che si buttano in un’avventura sbagliata. Ottengono si di sentirsi dire di essere amate, ma hanno attivato in loro e nei fatti una storia sbagliata che costerà loro troppo anche nel senso che sciupano anni importanti della loro vita per un impulso di sentirsi rivolgere la frase magica: ti amo. Persino nelle chat succede questo!

Sarebbe meglio che le persone, quando iniziano una storia sentimentale, si astengano dal comunicare sentimenti non autentici: Non c’è bisogno di recitare il ti amo o ti voglio tanto bene , e altre strategie seduttive e manipolatrici al fine inconscio di ottenere altrettanto per sé . Si rischia di ingannarsi reciprocamente ,non raggiungendo alcuna felicità, se non in apparenza.

Imparare a descrivere con attenzione le proprie impressioni sull’altro partner, le propri emozioni che non sono costituite da blocchi indifferenziati di sentimenti, ma sentimenti che andrebbero ben ascoltati e differenziati l’uno dall’altro. In tal modo ci si potrebbe evitare di ingannarsi senza consapevolezza, avendo pazienza e lo spazio psichico di comprendere se stessi e poi anche naturalmente, l’altro, proprio così come egli é non come vorrebbe che egli o ella sia!

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

Un commento

  1. Raffaella Buttazzi

    A mio parere, dipende cosa si cerca, per esempio non mi è successo di dire “Ti amo” per esigere la medesima risposta dal partner.

    Inoltre, forse, l’amore cambia nel tempo, ma posso raccontare un esempio differente, poichè, ad esempio, mia nonna lasciò suo marito, quando purtroppo non era ancora previsto il divorzio, perchè lui voleva lasciare entrambe le figlie presso un collegio ed andarsene solo con lei.

    Lo amava con passione moltissimo e la sua scelta “per le figlie” era l’opposto di una modalità per nascondere come l’amore fosse cambiato.

    Quando l’amore cambia così significativamente, forse, ci si è scelti sull’onda di una idealizzazione sin dal principio?

    Raffaella

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