Calvizie nell’uomo, non è più un disagio estetico

Calvizie nell’uomo, non è più un disagio estetico

L’allopecia androgenetica fa perdere capelli all’uomo predestinato. Il follicolo pilifero, per ragioni ormonali, (trasforma il testosterone in diidrotestosterone  all’interno dei bulbi dei capelli), ma l’abbondanza di testosterone nell’uomo non pregiudica di per sé la perdita dei capelli.

Succede che il follicolo pilifero si restringe al settanta per cento negli uomini, molto meno nelle donne. Nell’uomo i capelli cadono lasciando, come si sa, il cuoio capelluto seminudo.

I bulbi predisposti possono variare le aree della testa. In alcuni casi, con il trascorrere degli anni i capelli si diradano fisiologicamente, oppure si assottigliano sempre più, provocando indirettamente un aumento degli spazi vuoti nel cuoi capelluto che appare evidente della chioma.

La corona ippocratica, inizia dal vertice del cranio o dagli angoli frontali. I capelli non si perdono mai ai lati temporali e a livello della cervice, (salvo casi particolari).

Tutti noi osserviamo che in particolare giovani uomini, hanno risolto il problema della calvizie,

come ?

Radendo a zero il cuoio capelluto in tutte le sue parti allo stile di Yul Brynner che ne guadagnava esteticamente.

Le persone appaiono privi del problema estetico di essere calvi, e inoltre coloro che non amano i loro capelli, tropo crespi o altro seguono la moda di rasarsi a zero ogni giorno mattina.

Insomma vediamo molte persone con la testa a palla di biliardo.

Si tratta di vedere giovani e meno giovani che mantengono la barba o i baffi e azzerano i capelli. Il volto appare limpido e curato più che mai e i capelli non interessa più.

Mi sembra che quelle sofferenze dovuta all’idea di non essere come Sansone non deprima più tanto quei giovani che si sentivano sfortunati perché avevano ereditato la sventura di perdere i capelli.

Non voglio essere troppo ottimista, il problema dell’inestetismo della perdita dei capelli esiste ancora, anche se oggi può essere gestito diversamente, anche attraverso cure mediche che si fondano su assunzione di farmaci che curano problemi prostatici .

Tuttavia, mi sembra che sia stato compiuto un passo avanti a vantaggio di coloro che ne soffrivano molto, condannati alla calvizie senza gloria.

Oggigiorno, per quanto alcuni calvi neghino psicologicamente il loro problema, rimane per gli stessi un disagio psicologico.

In alcuni studi è stato visto che nelle donne l’assunzione sottocutanea di testosterone migliora l’eventuale perdita o riduzione della qualità della capigliatura.

Un’alternativa complementare alla terapia farmacologica contempla l’auto-trapianto dei capelli che utilizza i capelli della regione parietale ed occipitale, non soggetti a riduzione follicolare, poiché resistenti all’azione degli ormoni androgeni.

Mi sembra più conveniente affrontare il problema della perdita dei capelli radendosi a zero, come se fosse tagliarsi la barba ogni mattina, ammesso che rimanga per qualcuno un problema da risolvere….

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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