Il lavoro da casa

Il lavoro da casa

Il traffico automobilistico cittadino è notevole, i parcheggi auto, ma anche quelli riservati alle moto e agli scooter, nonché alle biciclette alle quali oltre ai parcheggi mancano vere piste in tutte le città. I parcheggi sono quasi sempre occupati nei posti del centro storico delle città anche per i mezzi a due ruote.

Rinunciano a Tramvai, Autobus. Pulman che infatti spesso sono vuoti, in altri casi strapieni e occorre aspettare un altro veicolo. Sarebbe meglio usare autobus piccoli e frequenti, ma anche questi costerebbero troppo per via dei molti conducenti impegnati sui mezzi.

Scarseggiano le metropolitane, eccetto che a Milano, città che si sta uniformando al traffico suburbano delle grandi capitali europee.

Insomma muoversi in città con una certa velocità sembra nelle grandi metropoli un’impresa, a ameno che si usino i taxi privati che, sebbene siano pratici e veloci, sommano si prezzi di corse giuste, ma sempre troppo esose per un cittadino che si deve muovere continuamente.

L’ambiente è generalmente inquinato salvo che quella giornata durante la quale ci si muove con frequenza, non sia ventosa o piovosa.

Sembra che per il traffico non ci sia soluzione. Un giorno ci saranno mezzi simili a droni volanti che utilizzeranno lo spazio vuoto del cielo, sperando senza inconvenienti.

L’antico progetto di creare lavori a domicilio sembra alleggerire il traffico cittadino, adatto alle mamme che seguono i bambini piccoli e i neonati.

Molte persone preferiscono alzarsi alla mattina molto presto e così debbono lavorare a livello domestico e recarsi agli uffici pubblici, prima di entrare nel loro vero ufficio, dove rimarranno molte ore.

Al contrario molte persone sarebbero dormiglione e a or farebbe comodo organizzare la giornata lavorativa in piena libertà di tempi e di ore. Tutta questa gente sarebbe esentata dal subire il traffico e alleggerebbero quelli che in strada piacerebbe camminare, recandosi di quì e di là.

Certi lavori richiedono piccoli strumenti che potrebbero essere forniti dai datori di lavoro e tutto funzionerebbe per mezzo dei contatti elettronici come se chi lavora, fosse nel proprio ufficio.

Ma quali sarebbero gli svantaggi?

I fannulloni del famoso cartellino non avrebbero più motivo di assentarsi dal lavoro, usando vari trucchi, perché la produzione sarebbe considerata solo nei risultati produttivi finali e non nella loro personale presenza in ufficio o nel sul luogo di lavoro.

Ma quali potrebbero essere gli svantaggi di lavorare in casa?

Forse un lavoro tutto fatto all’interno delle pareti domestiche potrebbe essere troppo distraente la concentrazione mentale. Persone che coabitano a cominciare dei figli potrebbero differire molto l’impegno che coloro che sono chiamati a concentrare la loro mente creativa e dovrebbero assumere e fronteggiare alcune difficoltà e problemi logistici, si troverebbero a gestire parametri sovrapposti ?

Il clima familiare, eventuali odori di cibo che sta cuocendosi che derivano da compiti di altra natura. Potrebbero diminuire l’impegno al lavoro ?

L’idea di muoversi a piedi, se possibile o con altri mezzi, aiuta a prepararsi a un tipo abito mentale professionale a vestirsi usando divise o abiti appropriati: tutto questo genera nelle persone un ordine mentale insostituibile.

La socializzazione tra colleghi normalmente rallegra lo spirito della gente che lavora: si avverte sia la collaborazione, sia la complicità umana.

Un impiegato o funzionario, un lavoratore meccanico, oppure un artigiano non potrebbe sentirsi relegato in casa come agli arresti domiciliari?

La disponibilità di chi lavora in casa sarebbe davvero corretta ai fini lavorativi ? Forse si non si tratta che far prove che convincano. Molta gente mi ha detto che preferirebbe un lavoro a distanza dal luogo del quartier generale, altri hanno detto che preferirebbero sentirsi al posto giusto al momento giusto, altrimenti non questi non si sentirebbero nemmeno di lavorare sul serio.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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