Come mangi ?

Come mangi ?

Mangi lentamente o velocemente?

Saltare i pasti, nemmeno é una buona idea.

Essere regolari nell’alimentazione significa trasmettere messaggi di riferimento al nostro corpo che obbedisce ai nostri bisogni e desideri.

Alcuni uomini, più delle donne, mangiano avidamente e freneticamente, spesso per ragioni di lavoro, cioè di poco tempo a disposizione.

Tali ragioni però possono diventare un pretesto inconscio per appagarsi saturando lo stomaco e trascurando la sensorialità orale del palato.

In altre parole, non si alimentano, ma si sfamano!

Difficile in questi casi di irregolarità sapere quanto si sta mangiando!

Mangiare lentamente, in base alle ricerche di molti studi settoriali, favorisce una buona digestione, induce a gustare il cibo, a pensare quel che si sta mangiando a rilassarsi e regolarsi con i propri pensieri, ma sopra tutto il sapore di ciò che si mangia rimane impresso per più tempo nell’immaginario.

In tal modo viene meno la frequenza di smangiucchiare troppo fuori pasto e quindi sembra che la lentezza nel mangiare possa aiutare a dimagrire.

Le ricerche inoltre rivelano che se si mangiano prodotti integrali inevitabilmente e spontaneamente mastichiamo più lentamente. I prodotti integrali sono più ricchi di fibre devono essere masticati più a lungo.

Masticare lentamente significa introdurre meno calorie perché all’encefalo giungono in anticipo i segnali di sazietà rispetto a chi mangia in fretta. In altre parole, divorare non consente al nostro organismo di sentirci mai veramente sazi, al contrario che mangiare con un ritmo moderato.

Di conseguenza la digestione migliora.

Il gusto originale è maggiormente percepito e i vari sapori appaiono distinti nella nostra bocca.

L’high intense taste del ciboviene captato.

Bisognerebbe, se non si cucina personalmente, indovinare attentamente gli ingredienti con cui il cibo è cucinato.

Ciò aiuta a sentire con la bocca!

Alcune ricerche giapponesi evidenziano che l’insulino-resistenza che porta gradatamente al diabete, il reflusso gastroesofageo, disturbi cardiaci, possono essere conseguenza di un mangiare sia disordinato, sia in fretta.

Ma ciò che vorrei aggiungere da un punto di vista psicologico riguarda l’emotività.

Mangiare in fretta agita psicologicamente la persona di fronte al pasto, fa sembrare che il tempo venga a mancare, aumenta il tasso di alcuni neurormoni, e mantiene un carattere nervoso.

L’ansia eventuale si riduce se ci ricaviamo uno spazio-tempo che ospita anche psicologicamente il nostro momento del pasto.

Il fast-food a mio parere non rappresenta il pasto ideale!

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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