La psicopatia descritta  nel film di Martin McDonagh.

La psicopatia descritta nel film di Martin McDonagh.

Sette Psicopatici, film del 2012 é una commedia surreale, comica, anche se sanguinosa.

Mi sembra che il film nel quale spesso si fa fatica a distinguere le scene reali da quelle immaginarie concepite dagli psicopatici, tutto il racconto sia costruito per dar vita a un film (7 psicopatici) come se la vera vita dei protagonisti coincidesse con quella del film.

Billy attore fallito, si mette in posa come per una fotografia, con un accenno di  sorriso, aspettando di essere ucciso, perché la scena finale la aveva concepita in quel modo lui stesso. La morte è subordinata alla narcisistica auto rappresentazione che deve trionfare!

Sam RockWell, Billy rapisce cani ai proprietari per chiedere loro un riscatto, ma sottrae lo shih-tzu proprio al boss mafioso psicopatico Charlie (Woody HarrelSon) al quale mai non avrebbe dovuto rubarlo. Si scatena un dramma da parte Woody per riaverlo. Sono entrambi psicopatici!

Marty è uno sceneggiatore alcolizzato che fatica a lavorare al suo nuovo progetto, il film intitolato Sette Psicopatici.

Il suo migliore amico Billy (Sam RockWell), attore senza troppa fortuna, gli consiglia di farsi ispirare dalla cronaca e in particolare dal killer di serial killers le cui recenti e agghiaccianti imprese appaiono su tutti i giornali.

La psicopatia è un disturbo più o meno grave di personalità, di comportamento che riguarda le emozioni, sebbene gli psicopatici siano alla ricerca di provare emozioni!

Gli psicopatici sono caratterizzato da un forte dis-socialità. Sono persone fragilissimi, ma non vanno confusi con le patologie sessuale dei serial killer.

Lo psicopatico soffre di un deficit di empatia, egocentrismo, anti-socialità, fredda indifferenza, aggressività omicida verso se stessi e gli  altri, senso di colpa, bisogno d’ingannare: le uniche emozioni riguardano il rimorso per i danni che percepisce di aver compiuto o che potrebbe compiere.

Gli psicopatici ignorano e nascondere le emozioni, sebbene vorrebbero provarle: se venissero alla luce, rappresenterebbero però la loro stessa debolezza.

 Per esempio, Tom Waits, (anche cantante) al finale del film, poichè Marty accetta di essere ucciso per sua dimenticanza ed incoerenza con il patto vita/morte da lui stesso promesso (di non aver messo il nome dell’amico nei titoli di coda del film, sembra rinunciare ad ucciderlo, perché si vanificherebbero le emozioni che avrebbe voluto provare nell’uccidere con la scusa della vendetta.

Gli psicopatici sono spesso criminosi e violenti e mentono sulla propria identità.

Il bisogno di ribellarsi, di anarchia comportamentale lo si deve ad un’anomalia del sistema di gestione delle emozioni mascherate dall’abilità di apparire come una persona realistica.

La psicopatia interessa il 3% della popolazione soprattutto fra gli uomini, dai 20/30 anni.

Il socio di Billy nella tratta del cane, invece, è Hans, (Christopher Walken), marito devoto, fervente quacchero, appare come soggetto imperscrutabile, come se avesse sperimentato un passato scioccante.

Infine c’è Charlie, (Woody Harrelson), boss mafioso che è appunto il proprietario del cane che viene rubato è oggetto di un amore ossessivo.

Marty non può più uscire dal circolo vizioso creato dal contesto dei vari psicopatici.

Il problema consiste nell’evitare di uccidere la gente e di restare vivi, abbastanza per ottenere che la vicenda delirante e omicida che si sta svolgendo, cioè tutta la trama e gli eventi, potessero essere tradotti su carta, cioè diventino il copione del film desiderato.

Si tratta dunque di un film dove i protagonisti attori nel loro relazionarsi dinamico costituiscono la stessa trama e sceneggiatura del film.

Il film stesso vede lo stralunato, smarrito regista Marty (Colin Farrel) che deve subire tutto perché gli stessi attori, quasi divertendosi, sfuggono ad ogni sua regia.

Il film é una commedia divertente e intelligente, illuminata dall’umorismo  del regista/autore.

Ciascuno offre un colore al film, ma è la compresenza di tanti toni diversi e il passaggio repentino dall’uno all’altro che movimentano un copione vivace e avvincente.

Cosa vuol comunicare il regista con questi psicopatici?

Lpersone disturbate sono gli stessi attori intrecciati tra loro umanamente nella loro follia?  Il film é un palcoscenico spontaneo di quel ch siamo? Non c’è bisogno di studiare un copione perché i disturbi caratteriali e psicopatici dei personaggi sono già sufficienti a creare una storia?

Nel film i personaggi oltre il regista Marty stralunato sono: chi descrive la pazzia scritta nel destino, chi è quello che scherza fino ad un secondo prima di massacrare, senza pazienza e senza intenzioni, chi rappresenta la follia più sofisticata, infantile e demiurgica allo stesso tempo;

Christopher Walken infine, rappresenta l’enigma, la coerenza trascinata oltre ogni sano limite, ed è il mostro sacro della convinzione

L’irlandese e il regista nel Colin Farrel si muove passivamente tra loro, si lascia trascinare come piuma su un foglio, di carta, spesso senza capire dove stia andando, legato al suo fato da un rapporto di amicizia sincera,  senza la violenza che è tanta, c’è l’ironia comica che fortunatamente vince.

Tutti gli psicopatici sono compagnoni maschi, sono complici  amici e nemici, si comprendono alle loro follie.

Gli altri amici degli psicopatici su cui contare sono due animali domestici: una canina e un coniglio. Le emozioni e gli affetti si evidenziano con questi animali che non protestano e accettano tutto!

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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