Dormire molto poco e male

Dormire molto poco e male

L’insonnia effettivamente può essere un problema clinico serio.

C’è da considerare che esiste una difficoltà ad addormentarsi o un risveglio precoce che può essere transitorio in seguito a pensieri che ossessionano la mente per via di una preoccupazione, risolta la quale il soggetto, il soggetto torna a un ritmo di sonno normale.

Addormentarsi molto tardi, al primo mattino, indica una sorveglianza e un controllo prolungato su paure pensieri che opprimono e perseguitano, mentre svegliarsi in anticipo indica in genere un bisogno anticipatorio di evitare l’angoscia depressiva.

L’insonnia è compatibile con l’invecchiamento una riduzione delle ore di sonno che però non dovrebbe scendere sotto le 6 ore. La valutazione del ritmo sonno-veglia cioè comprendere  se è presente una ritardo di fase del sonno invece necessita di una valutazione specialistica di Medicina del sonno.

Rimane pur vero che sei persone su dieci superano l’anno di tempo durante iil quale non dormono in modo soddisfacente o troppo poche ore. Le donne sembra che abbiano il triste primato in questa patologia.

Le cause possono includere  diverse tipologie.

Come accennavo, possono esistere cause psicologiche: un’ansia ossessionante che invade la mente riferita ad un evento che occupa con pensieri notturni la notte.

Pensieri inconsci che sono presenti e che costringono a una sorveglianza costante.

Una causa è legata alla depressione endogena.

Noi sogniamo tutta la notte, nel senso che pensiamo più di notte che di giorno. Il pensiero notturno però avviene in un contesto in assenza di tempo-spazio con particolare grammatica e sintassi che a noi sembra illogica. Si possono fare dei sogni angosciosicioé degli incubi che svegliano disturbano il sonno.

Un’altra causa è dovuta al russamento ostruttivo che genera apnee notturne. Pericolosi disturbi cardiaci possono esserne la conseguenza.

Può inoltre interferire una cattiva igiene del sonno: si dovrebbe andare a letto solo per dormire, per avere rapporti sessuali, per leggere ciò che piace e rilassa. Possibilmente, niente televisione, smartphone, o computer o naturalmente strumenti elettronici, perché per alcuni possono essere ecccitanti.

Non é consigliabile fare ginnastica prima di dormire: l’esercizio fisico alza il neuroormone noraadrenalina e dopoamina che possono tenere svegli. Se non si ha sonno, meglio stare in un’altra stanza.

Ci sono studi recenti Genome Wide Association Study, che dimostrano che esistono nel genoma sette geni responsabili dell’insonnia.

Gli studi sull’ereditarietà dell’insonnia continuano e coltivano  la speranza di risultati utili, sia per la diagnosi, sia per aiuti all’insonne ad hoc.

Una causa è data dall’abitudine sbagliata che viene toppo assecondata: dormire troppo di pomeriggio, andare a letto troppo presto, imporsi il dovere di dormire quando non se ne ha bisogno.

Un’altra causa può derivare da problemi di ipertensione, di cattiva digestione, di dolori che disturbano, e di altre malattie come il diabete o come effetto collaterali di farmaci che si assumono per curare le malattie stesse.

Il venti per cento circa della popolazione secondo l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno di Parma soffre di cattivo sonno o insonnia.

L’insonnia a lungo andare potrebbe causare demenza, di abbassare le difese immunitarie, di sviluppare disturbi alla vista, di ingrassare.

Il sonno coincide con il desiderio di abbandonarsi alla stanchezza dovuta alla giornata trascorsa e da quello di affidarsi ai propri pensieri notturni che potrebbero far vivere piacevoli viaggi mentali.

Teniamo presenti che di notte pensiamo più che di giorno. Non abbiamo altro da fare e la mente lavora sempre! Si tratta di pensieri senza tempo, senza spazio, senza grammatica e sintassi, non conformi all’ordine del giorno che parla un pensiero e una lingua logico razionale, con spazio-tempo e con tante regole.

Di giorno gli impegni tengono i pensieri legati a ciò che dobbiamo fare!

Occorrerebbe non ostacolare il sonno con abitudini e comportamenti ostili all sonno.

Per cercare di migliorare il sonno, bisognerebbe pensare alla cena preventivamente: evitare di saltarla, di mangiare tardi e rifiutare insaccati e carne per non impegnare il metabolismo dei grassi.

Evitiamo il bicchierino di superalcolico, magari meglio non bere tanto vino o birra, non fumare troppo (se si fuma quotidianamente) ed evitare caffè o altri stimolanti.

Se non si dorme a letto, andare in un’altra stanza e potrebbe essere un deterrente psicologico tentare di stare svegli come se non si dovesse dormire. Il sonno potrebbe prepotentemente impadronirsi di noi!

Perché?

Voler dormire ad ogni costo diventa un impegno preponderante e quindi si può inconsciamente disobbedire differendo dal compito! Se il compito diventa star svegli, per esempio costringendosi a fare cose noiose, oppure a volere finire di leggere un libro si potrebbe paradossalmente ottenere il sonno!

Se non si ottiene di risolvere le difficoltà, è bene rivolgersi a un centro del sonno e se le cause sono accertate come psicologiche, ad uno psicoterapeuta, perché come sappiamo non dormire a sufficienza porta le persone a dormire di giorno, magari in auto.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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