Giovani donne  temono di sbagliare nell’approccio affettuoso con gli uomini

Giovani donne temono di sbagliare nell’approccio affettuoso con gli uomini

Da molti anni le donne sono diventate più libere in tutti campi: non tutte, ma molte di loro spaziano nell’esprimersi con naturalezza e onesto senso di realtà.

Ciò avviene nella maggior parte dei Paesi europei e occidentali come gli USA.

In Italia è solo parzialmente raggiuta questa libertà.

Alcune giovani donne sono ancora condizionate dal passato. Dicono a se stesse che non sta bene  esprimere i propri interessi ed eventuali desideri verso un ragazzo, oppure un uomo maturo, perché tocca all’uomo iniziare la conversazione di approccio.

Queste donne sostengono: deve essere lui che ha l’obbligo di cominciare a corteggiarmi e farmi chiaramente capire che io gli interesso d’avvero – dicono a se stesse, ma poi le ragazze si fanno avanti ricavando insuccesso e frustrazione!

Poi sgridano se stesse: se io mi faccio avanti, posso disturbarlo, farlo arrabbiare e ottenere niente di più che una reazione negativa: forse si arrabbia, se lo corteggio e gli faccio capire che lui mi interessa … sbaglio su qualcosa!

Gli uomini in realtà comprendono abbastanza presto se c’è un interesse verso quella ragazza e d’altra parte avviene lo stesso per la ragazza con altri uomini.

Penso che sia inutile tentare di farsi avanti concentrandosi nel vincere la propria timidezza per vincerla! S l’uomo  non  suscita interesse, lasciamo perdere!

Come mai avviene tale preconcetto e incomprensione?

C’è una parte di verità dunque nell’inibizione di alcune donne, quello che giustifica la propria inibizione, temendo il rischio di ottenere un insuccesso dall’uomo per loro interessante.

Probabilmente è vero: le cose stanno proprio così!

Penso tuttavia che oramai da secoli sia in uso non che tocchi solo all’uomo farsi  avanti: mentre le donne sono più disinvolte in modo naturale, se hanno invece compreso che lui non é interessato a noi, quella ragazza, per quanto bella e affascinante dovrà rinunciare all’approccio. Perché quindi insistere, se ci si accorge che non esiste un interesse da parte di lui?

L’ingenuità di alcune giovani donne fa loro immaginare e ipotizzare che l’uomo possa esser timido e non aver il coraggio di esprimere il proprio interesse per loro e allora le ragazze si sentono di supplire alla timidezza di lui facendosi avanti. Ma spesso non riescono nell’intento.

Penso che la realtà sia da vedersi diversamente.

Quando le ragazze non  non si sentono desiderate, rimangono bloccate perché intuiscono di non essere per quegli uomini tanto interessanti e così si fermano e non agiscono.

In altre parole, esiste un conflitto tra la negazione di non piacere della quale si fanno una colpa e una frustrazione,  sono brutta, ma, inadeguata, poco raffinata, imperfetta e la realtà di negare che parte non piacere lui, ci possono essere motivi disparati per non suscitare il desiderato interesse.

Si raccontano invece di sentirsi timide perché nascondono inconsciamente con dispiacere a se stesse di non piacere all’uomo desiderato. In realtà, è noto che non si può piacere a tutti e poi chissà quale motivo prevale nella potenziale relazione!

Questa osservazione non significa che ci si debba astenere dal mostrarsi semplicemente con la naturale seduzione, praticamente quotidiana, quella che è propria di ciascuno di noi.

Cerchiamo di offrire il meglio di noi stessi con l’autonomia che ci è propria!

A quale scopo?

Di essere noi stessi e basta e in aggiunta, sapendo che qualcuno prima o poi ci noterà positivamente!.

Cerchiamo, se desideriamo un amore di guardarci attorno, entrando e frequentando situazioni dove è probabile incontrare le persone che ci interessano.

Da che mondo è mondo le cose sono sempre andate in tal modo!

Cosa attendiamo nel farci conoscere o notare in varie occasioni in generale dalle persone, specialmente se ci piacciono?

La realtà consiste nel fatto che non si tratta di sentirsi  timidi o forse evitare di farsi avanti, ma di capire la situazione così come é.

Meglio comunque farsi conoscere e gire con discrezione, ma anche comprendere quando è il caso di non insistere perché non c’è il riscontro desiderato. Più insistiamo, peggio è, nel senso che l’uomo senza inquietarsi come alcune donne temono, s’allontana.

In altre parole, non va confusa la disinvoltura di una donna, segno di libertà autonomia e di simpatia con la inibizione e con la passività!

Nemmeno è il caso di vincere assolutamente i propri blocchi per sedurre qualcuno che vale la pena comprender che non è interessato a noi!

Libertà di azione, ma non ingenuità!

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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