Le parole insegnano, ma volano al vento, gli esempi pratici attraggono, gli scritti rimangono

Le parole insegnano, ma volano al vento, gli esempi pratici attraggono, gli scritti rimangono

Gli antichi Romani oltre duemila anni or sono, usavano filosofeggiare con alcune frasi. Per esempio a quei tempi l’imperatore Tito ammoniva intendendo ricordare in senato: “scripta manent, verba volant”, che significava, secondo il divino dei Romani, il contrario di quanto intendiamo ore nei nostri tempi.

Le parole si diffondono troppo facilmente – intendeva – passando di bocca in bocca, quindi fate attenzione; mentre gli scritti sono custoditi in segreto e protetti dagli sguardi di chi non deve conoscere ciò che ci siamo detti.

A quei tempi pochi sapevano scrivere e pochi infatti scrivevano e gli scritti, che non erano tanti, erano principalmente sul Diritto Romano.

In realtà sempre a proposito del scripta manent ai nostri tempi, laddove l’analfabetismo è praticamente sconfitto, è impensabile quanto sia basilare ciò che è scritto per tracciare formulazioni concrete che rimangano come punti fermi e che insegnino anche a esprimersi con proprietà di linguaggio e con una certa padronanza dei vari linguaggi.

Verba docet, esample trahunt significa che gli esempi sono efficaci perché attraggono, ma lo scritto e il parlato insegnano molto.

Qualunque disciplina scientifica, storica, filosofica, giuridica, politica, letteraria o artistica richiede di essere fermata con definizioni scritte e ripetibili, in modo che, per esempio, gli studenti nelle scuole e nell’Università possano imparare ad esprimersi in maniera teorica e essere tramandati in generale alla cultura.

Naturalmente nei laboratori, nelle sale di anatomia patologica, gli esempi empirici attraggono e non mancano di affascinare chi ne è coivolto.

Di per sé insegnano molto ai praticanti studenti, stessa cosa nelle scuole alberghiere e in quelle di decorazione artistica e di restauro, anche nelle scuole di recitazione e teatro avviene qualcosa di simile.

Se poi gli insegnanti e i professori universitari possano stabilire una relazione empatica con allievi e studenti, anche tramite l’uso di esempi pratici, sarebbe impagabile la relazione che diventa coinvolgente e appassionante.

Gli esempi pratici utilizzati possono essere tratti da film di successo, da eventi teatrali, da eventi contingenti e attuali, da eventi storici e anche da racconti anche personali per rendere concreta e chiara l’idea di ciò che si vuole comunicare al fine d’insegnamento.

La cinematografia, come ho ribadito in varie occasioni, è particolarmente utile per esemplificare situazioni che si desidera sia comprendere sia allargare in punti di vista verso altre alternative.

Si spera che certi film a soggetto forte non producano l’effetto contrario, cioè offrano alcune idee malsane, ma anzi si spera che il crudo realismo degli eventi criminosi che vengono rappresentati producano disgusto e un effetto di allontanamento da questi, per sana reazione degli spettatori.

Comunque ho notato che negli ultimi anni il cinematografo, come anche filmati televisivi, siano efficaci ai fini dell’insegnamento per così dire di laboratorio.

Ogni esempio raccontato o filmato trasmette messaggi che influenzano molto di più che le parole scritte o parlate, che pur debbono prevalere nella nostra cultura, ma sembra vero comunque che l’insegnamento recente si è gradatamente trasformato attraverso coinvolgimenti pratici.

Penso che le conferenze, con alcune lezioni spesso teatralizzate e per mezzo di simulate, stimolino più emozioni. La memoria emotiva proprio perché coinvolge la persona é forse più forte di quella cognitiva.

Oggi le parole si dimenticano, gli scritti testimoniano la permanenza di ciò che può compromettere chi ha scritto qualcosa di sconveniente.

Il concetto però continua a prevalere. Osservavo infatti come gli SMS e i messaggi tramite whatsapp, ma anche tramite computer e tablet, si siano trasformati in promulgatori di dialoghi infiniti che lasciano tracce scritte ma che pochi percepiscono come qualcosa che rimane, sono infatti considerati solo come parole gettate al vento.

Coloro che tradiscono il compagno o compagna dovrebbero stare un po’ più attenti e anche coloro che stanno lavorando nel business.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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