La vita in barca

La vita in barca

Uno spirito di rivolta, di contestazione può spingere persone ad appassionarsi alla barca che può a essere a motore o soltanto prevalentemente a vela.

Tale contestazione alla vita ordinaria in un posto prefissato una città o un paese richiede di non essere soli nell’avventura e cambiamento di stile di vita.

Il compagno o di solito la compagna debbono essere molto d’accordo e anche gli eventuali figli nel condividere un siffatto cambiamento di stile di vita.

Il lavoro e conseguentemente il lato economico deve poterlo permettere tale stile di vita così come glia affetti che debbono essere forti o per affrontare tante scomodità e avventure.

Durante questo periodo si possono affrontare moltissimi problemi e la complicità dovrebbe essere molto alta e mettere a dura prova la relazione di coppia.

La realizzazione di un progetto di questo tipo richiede una certa solidità economica e la rinuncia a un continuo controllo del proprio denaro depositato di solito in una banca, dalla quale ritirare il denaro in base a quanto serve.

Spesso il viaggio in barca richiede un periodo di tempo limitato, spesso senza limite di tempo.

L’organizzazione ad hoc è fondamentale.

Anche i protagonisti di solito formano una coppia senza figli, oppure una coppia di pensionati che hanno figli ormai grandi, forse con nipoti!

Sei mesi all’anno in barca costituiscono una scelta sensata per mantenere i contatti con amici,eventuali figli e parenti. Insomma non isolarsi dl mondo intero.

Gli uomini sono più avventurosi delle donne, più propensi a rinunciare a certi rapporti affettivi avendo del mondo un’idea filosofica più radicale: che ti importa, ritroverai se ti interessa quel che sembra essere perduto e se non lo trovi più, pazienzq!

Le abitudini di vita saranno totalmente stravolte, ma forse recuperate sotto altra forma.

Le vacanze spesso trascorse in quelle lunghe e imponenti barche, all’interno di yacht di lusso, quelle che noi vediamo abitate da persone che occupano le coste vicino alle spiagge, generano invidia da chi osserva dalle rive.

Ma nessuno sa cosa implichi vivere in quella costosa barca!

Comunque ho ascoltato persone che sentono impossibile viver insieme per lungo tempo in barca.

Come in un camper anche la barca nonpuò disporre di uno spazio comodo nonostante la tecnologia sia stata recentemente eccezionale nel confort dello stile di vita.

Da un punto di vista psicologico, mi domando quanto occorra amarsi per la convivenza di tutte le intimità?

Trascorrere il tempo 24 ore su 24 potrebbe implicare un sacrificio che implicherebbe d’esseregestito per mezzo di una grande idealizzazione della coppia.

La mancanza logistica della vita di terra ferma, super-market, elettrodomestici, mezzi di trasporto che ufficialmente sarebbero quelli che si volevano evitare, divengono spesso, motivo di una assenza e mancanza psicologica importante.

Perché?

La burocrazia d’ingresso in molti Paesi, ed in particolare in quelli poco sviluppati nelle procedure sono divenute sempre più complesse e costose, più di quanto ci si aspetterebbe.

Il livello di sicurezza è peggiorato e l’ospitalità da parte di certi Paesi poveri è diminuita.

Che dire della probabile pirateria sempre più diffusa?

Non esiste il mondo romantico di amore di un tempo, quello degli ammutinati del Bounty con Marlon Brando seppur con qualche difficoltà logistica!

Anche il navigante avrà le proprie difficoltà delle quali tener conto sebbene non si voglia spegnere lo spirito romantico d’avventura per chi potrà permetterselo.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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