Le emozioni svaniscono, i sentimenti vanno coltivati (Z. Bauman)

Le emozioni svaniscono, i sentimenti vanno coltivati (Z. Bauman)

Cosa sono le emozioni?

Si tratta di un processo nel quale alcune reazioni distinte, interagenti e integrabili, ma separabili tra loro, si susseguono e, alcune, preparano le altre a costruire un’emozione caratteristica e complessa del soggetto, seppur in varie circostanze si modifica continuamente.

Perché l’emozione che si prova è complessa?

Perché coinvolge il corpo con alcune piccole o grandi modificazione istantanee che dipendono da eventi piacevoli o spiacevoli.

Si modifica nella fisionomia la mimica espressiva, le reazioni endocrinologiche e fisiologiche, immunologiche, toniche-posturali e cardiache.

Viene coinvolta la pressione arteriosa connessa con il sistema nervoso autonomo.

Le reazioni motorie e strumentali del corpo possono portare a mordere, ferire l’altro, ad attaccamento o fuga.

Possono comparire disturbi della memoria o del linguaggio, l’uso di parole oscene, errori di grammatica e sintassi, del senso del tempo e dello spazio e, infine, che riguardano l’equilibrio e la coordinazione nella deambulazione.

Si genera per l’effetto di forti emozioni una possibile ottusità mentale, una sorta di alessitimia, cioè un’incapacità di sentire in modo empatico e introspettivo, con disturbi della coscienza.

L’emozione forte, piacevole o spiacevole, si avvicina al pensiero onirico, nel senso che certe fantasie possono subentrare nella mente, che siano positive o negative, e far perdere al soggetto il senso logico legato alla realtà dello spazio tempo. Insomma grammatica e sintassi del pensiero possono turbare il soggetto

L’emozione è subitanea, improvvisa, acuta, e spesso sopraggiunge inaspettata.

Può generare comunque, oltre l’ansia, vergogna, paura, rabbia, protesta, tristezza, angoscia da abbandono, anche ingiustificato, e colpa.

Cosa sono i sentimenti ?

Non ci sono sentimenti senza emozioni, ma è possibile che vi siamo emozioni senza sentimenti.

La paura delle proprie eccitazioni sessuali, di essere imprigionati, di essere soffocati e di essere sopraffatti dalle persone e varie situazioni.

Non sempre il tono dell’umore invade la persona solo perché si ha paura di qualcosa.

Si può essere tristi o depressi senza un motivo psicologico oggettivo, ma per modificazioni delle catecolamine dovute al sistema endocrino.

I sentimenti non hanno a che fare con la fisiologia del corpo, ma sono moti psichici che sono soggetti a situazioni che sovrastano il pensiero strutturato e logico.

I sentimenti sono un sentire convinzioni che derivano da rappresentazioni passate e recenti, e che fanno sentire in maniera duratura e costante alcune situazioni accadute.

I sentimenti sono il risultato delle esperienze degli interlocutori interni che si sono venuti a creare e hanno maggiormente influito.

Per esempio si parla di sentimento di noia, di fratellanza e di pietà, di compassione, di affetto, di delusione, di diffidenza, di devozione, di dignità, di fiducia, di accoglienza,  ecc

I sentimenti condizionano la vita delle persone nel bene e nel male. Costituiscono spesso una’ideologia, una lotta per l’affermazione della propria identità.

Bauman con l’Amore liquido, pubblicato nel 2003, esprile il concetto della scomparsa del desiderio di sperimentare nuove situazioni verso la ricerca di un amore autentico.

Cos’è che ci spinge a cercare sempre nuove storie?

Il desiderio di amare ed essere amati, una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di essere stati sufficientemente completati.

L’amore liquido indica un conflitto perenne tra il desiderio di coinvolgersi in affetti e l’angoscia di essere responsabili di un legame, di una sana e sentita dipendenza da un amore.

Dunque sembra che alcuni di noi saranno costretti ad accorciare le relazioni autentiche per sperimentare relazioni sempre nuove e brevi, cercando affannosamente altre relazioni, anche tradendo il proprio partner, per ricominciare da capo e non sentirsi mai legati a niente.

Se noi con una mano raccogliamo acqua, non riusciamo a trattenerla e in pochi secondi la nostra mano torna ad essere vuota.

Non conosciamo più il piacere delle cose durevoli, niente ci appassiona e diventa un autentico scopo di vita. Allo stesso modo le situazioni sentimentali diventano liquide.

Bauman osserva che: non si può imparare a voler bene. Rompere le relazioni con i fidanzati diventa solo gioco scontato. Abbiamo disimparato a stare con noi stessi e quindi tolto il valore anche agli altri!

Penso che siamo diventati in parte vittime di una società consumistica, aleatoria, usa e getta, euforica, al fine di non ascoltare e ascoltarsi mai, perché non fermarsi è il nostro modo di non sentire. Possiamo comprare tutto, ma non l’amore. Non troveremo l’amore in una bottega.

Si accumulano relazioni per evitare i rischi dell’amore, come se il numero delle relazioni effimere e brevi ci rendesse insensibili alla eventuale sofferenza degli abbandoni.

Anche la psicoanalisi, come trattamento, è rifiutata da molta gente che da un lato la vorrebbe sperimentare, dall’altro la fugge come metodo. Si vuole tutto e subito.

Funziona per pochi, solo quelli che hanno voglia di stare nelle cose, di sentirle senza paura e di farle proprie. Si raccontano per conoscersi meglio e impadronirsi della loro vita e dei propri sentimenti.

Penso che la nostra vita sia caratterizzata da molte epoche interiori, (non solo storiche o oggettive) epoche che una musica ci evoca rapidamente riempendoci di emozioni subitanee.

Le varie epoche vissute soggettivamente hanno alcune ricordi che funzionano come stimoli guida.

Pensare e soffermarci di fronte allo scorrere veloce dei vari sentimenti che accompagnano i ricordi di questi stimoli guida, aiuterebbe a rendere meno liquido il senso degli eventi che abbiamo vissuto e aggiungere a noi stessi, alla nostra identità un senso di sostanza.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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