Le vittime si vergognano e si nascondono

Le vittime si vergognano e si nascondono

L’insicurezza nell’atteggiamento di alcune persone, spesso donne ma anche di alcuni uomini, induce loro ad essere purtroppo una facile preda, camminando per le strade delle città, da parte di alcuni criminali.

Alcuni furti, a mano armata, avvengono negli appartamenti pur essendo in quel momento abitati.

Spesso questi sono borseggiatori, ladri, ad esempio di biciclette, commettono soprusi, mobbing in ufficio, molestie, stupri, sino a sevizie e omicidi.

Quando alcune donne si sentono in pericolo dovrebbero prendere precauzioni adeguate, e mettersi in contatto con la polizia per essere in qualche modo consigliate e aiutate.

Invece molte di loro non reagiscono adeguatamente e, quando intervistate, dichiarano di vergognarsi di confessare ciò che accade loro.

Da dove nasce la vergogna in tal caso?

In passato, in questo caso prevalentemente donne, dovevano considerarsi come appartenenti a una classe di genere inferiore di fronte ad alcuni uomini che oggi consideriamo bulli, maschilisti, violenti, prepotenti, caratteriali, psicopatici, ecc..

Quelle stesse donne, ancora convinte della loro inferiorità, davano per scontato che toccasse loro subire l’ignominia dei toni e comportamento di uomini presuntuosi.

Tale cultura forse in parte spiega la sottomissione poco combattiva e arrendevole di alcune ragazze che ancora si considerano apparenti al sesso debole: la vergogna sta ad indicare che spesso, pur subendo, é quasi colpa loro se alcune vengono stuprate, come se fossero state loro a causare irrefrenabile attacco sessuale dell’uomo, per esempio in caso di violenze, di molestie o di stupro.

Altre  donne invece pensano di doversela cavare da sole. Alcune si svalorizzano, si sentono stupide, magari non c’era alcun pericolo che le autorizzasse a rivolgersi per chiedere auto. Potrebbero subire vendette dal persecutore che le potrebbe considerare stupide e paurose e in tal caso nascondono l’accaduto.

Se la paura nasce dal timore di un possibile stupro o da una potenziale violenza, sembra che alcune donne pensino che altri le ritengano subito dipendenti dal sesso e soffrano di un eccessivo pudore.

Si considerano derise da una certa ipotetica loro presunzione che risulterebbe agli altri di essere persone troppo egocentriche.

La risposta che molte donne mantengono in mente con loro fantasia recondita è immaginata come se l’uomo pensi circa nel modo seguente: come può pensar che io possa comportarmi così nei suoi confronti, io che sono sposato e che ho a disposizione altre amiche e che mai mi rivolgerei a lei… che poi non ne varrebbe nemmeno la pena!?

Chi si crede di essere lei? Lei sogna troppo, c’è molto di meglio in giro, senza dover essere violenti per approfittarne di una come lei?

Voi donne vi sentite preziose quando non lo siete affatto e pensate solo al sesso stupidamente. Il suo è un bisogno di attenzione isterico!

Invece queste donne, il più delle volte, hanno ragione. Fanno bene a essere prudenti e a non vergognarsi. Anche se sbagliassero – direi – guadagnerebbero in sicurezza e non perderebbero la faccia.

Che cosa è l’insicurezza in questo caso?

Osare ribellarsi al padre, a quelle parti della sua personalità che è rimasta dentro di loro.

Magari molte donne hanno avuto un padre generoso e sincero, onesto e protettivo, non maschilista, ma altre donne sono abituate a uomini che pretendono la sottomissione delle figlie.

Alcune di queste figlie si sentono ingenue, altre vittime, comnque non all’altezza di mettersi a confronto con una figura maschile.

Il mondo è assai cambiato negli ultimi anni ed è bene che la psicologia maschile venga meglio compresa dalle donne.

In Italia, rispetto ad altri Paesi occidentali, mi sembra che ci sia ancora un baratro tra la psicologia del comportamento maschile e quello femminile.

Il cattolicesimo ha frenato un certo aggiornamento, e quando la donna si trova a contato con persone provenienti da altri Paesi ha la sensazione che tutto e niente sia possibile e possa o non possa accadere!

Se pensiamo al terrorismo islamico, dovremmo metterci le mani nei capelli circa certi costumi che sono assai lontano ai nostri.

Con tutto il rispetto dobbiamo rispettarli, ma fare attenzione!

La donna è considerata da alcuni uomini assai diversamente da come tendenzialmente la consideriamo oggi noi italiani per esempio.

Pensate ai padri e fratelli che uccidono le figlie o sorelle perché le ragazze s’innamorano di un uomo occidentale e si convincono di sposarlo!

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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