Dracula di Bram Stoker (commento al film di Roberto Pani)

Dracula di Bram Stoker (commento al film di Roberto Pani)

Dracula di Bram Stoker directed by Francis Ford Coppola, del 1992

(Sarà commentato da Roberto Pani, venerdi 4 Ottobre alle 21.30 al cinema – Cineteca Lumiere, via Azzo  Gardino 65 Bologna)

Coppola coglie nel suo bellissimo film il forte romanticismo insito nel romanzo diario dell’ irlandese Bram Stoker scritto nel 1897.

Metempsicosi, μετεμψύχωσις o reincarnazione umana= passaggio delle anime intendendo la trasmigrazione dell’ anima o dello spirito vitale dopo la morte un un altro  corpo di essere umano, animale o vegetale.

È una delle credenze più diffuse da sempre in ambienti legati all’Induismo, ai Sick e al Buddismo e alcune religioni africane ne altre filosofie o movimenti religiosi.

La maggior parte dei pagani contemporanei crede nella reincarnazione.

La metempsicosi si ritrova nel manicheismo ed in alcune sette dell’islamismo come quella dei Drusi

Nel secolo scorso, uno dei più importanti propugnatori della reincarnazione in Occidente è stato il filosofo austriaco Rudolf Steiner (1861-1925), nell’ambito della sua corrente di pensiero denominata a antroposofia Più di recente, la dottrina della reincarnazione ha formato parte integrante del movimento New Age. La reincarnazione è inoltre riconosciuta principalmente nelle società che praticano o praticavano la cremazione dei defunti, basata sulla convinzione che lo spirito del defunto dopo la morte si distaccasse dal corpo che poteva quindi essere distrutto dal fuoco, per esempio a Bali.

Aristotele, Platone, Plotino, Empedocle di Agrigento, Pitagora, Schopenhauer e da Giuseppe Mazzini. Ricordo la religione egiziana.

La reincarnazione fu accolta solo presso ambienti cristiani poi ritenuti eterodossi

Origine sembrava accettare la possibilità di una preesistenza dell’anima anteriore alla nascita, ma contestava che lo spirito umano potesse reincarnarsi nel corpo di animali.

Secondo i sostenitori della reincarnazione nel Cristianesimo, alcuni passi del Vangelo farebbero indurre questa possibilità, ad esempio:

Quando Gesù chiede ai discepoli riguardo all’opinione della folla: Chi credete che io sia ?, e loro rispondono: Alcuni dicono che sei Giovanni Battista , altri Elia ed altri Geremia o uno dei Profeti. Ciò testimonierebbe l’accettazione della possibilità che un profeta del passato potesse reincarnarsi nel Cristo.

Bram Stocker scrive nel clima della poesia sepolcrale inglese di Ossian creando nell’epoca assolutamente romantica nel 1897 il gusto del  classicismo gotico che è alle porte della letteratura del nero. Prende corpo all’inizio del romanticismo europeo con la poesia inglese, cioè cimiteriale fondata sul mistero della vita e morte.

Mi sembra che rappresenti il gusto del mistero, e direi inconsciamente della ricerca dell’identità attraverso la non vita e la vita con il pieno potere dell’eternità.

In realtà il non-morto è morto, è nulla, è vuoto di anima, ma sembra che possa godere di tutti i poteri sui vivi.

E’ un recupero della metamorfosi o metampsicosi nel senso che Mina testimonia di essersi reincarnata in Elisabeth del Principe Vlad terzo di Valacchia, tanto sanguinario contro i Turchi, seppur come moglie di Jonatham.

Lo stesso Vlad si trasforma reincarnandosi in diavolo o continuamente, come in un gioco dove esibisce un immenso potere in corpi e materie che vanno dalle cose come il vento, la nebbia, pipistrelli, lupi, topi, mostri divorati dal tempo, teletrasporto, scomparsa e sangue stesso.

Bram Stocker avvicina la vita terrena al dopo morte e all’eternità, al potere senza spazio, né tempo.

Come un ponte che non differenzia passato e presente.

Noi essere umani temiamo la morte, ma veramente il morire:

Lo sottoscrivevano in tanti a cominciare da Epicuro a Kubler Ross, psicoanalista: il morire è perdita estrema di identità perché porta al nulla

Lasciate che citi solo alcuni tra i primi film su Dracula comparsi nella storia del cinema.

Il primo fu un film ungherese del 1921 di Murnao 1931

l’attore Bela Lugosi interpreta il conte Dracula, diretto dal regista George Melford

Nel 1936 La figlia di Dracula (Dracula’s Daughter)

Nel 1943 Il Figlio di Dracula (Son of Dracula) con Lon Chaney, Jr.

Nel 1944 Al di là del mistero (House of Frankenstein) – John Carradine

1945 La casa degli orrori (House of Dracula) con – John Carradine)

1958 Dracula il vampiro (Dracula) con Christopher Lee

Nel 1963 Il mistero del castello (The Kiss of the Vampire), regia di Don Sharp

Nel 1964 Batman Dracula, regia di Andy Warhol

Nel 1966 Dracula, principe delle tenebre (Dracula: Prince of Darkness) con Christopher Lee.

Nel 1967 Per favore, non mordermi sul collo! (Dance of the Vampires) diretto da Roman Polaski.

Nel 1968 Le amanti di Dracula (Dracula Has Risen from the Grave) con Christopher Leee, regia di  E. Fisher

Nel 1969 Il castello di Dracula (Blood of Dracula’s Castle), regia di Al Adamson

Nel 1970 Una messa per Dracula (Taste the Blood of Dracula) con Christopher Lee

Nel 1970 Il marchio di Dracula (Scars of Dracula) con Christopher Lee

Nel 1972 Dracula colpisce ancora! con Christopher Lee

Infine Il regista Francis Ford Coppola produsse e diresse nel 1992 una nuova versione cinematografica, Dracula di Bram Stoker.

Nel 1995, Mel Brooks scrisse e diresse la parodia Dracula morto e contento con Leslie Nielsen nella parte di Dracula, nel quale dissacra e prende in giro tutti gli stereotipi e i cliché dei film su Dracula, ma degna di particolare nota è la scena nella quale non appare il riflesso di Dracula in uno specchio mentre balla durante una festa danzante, causando paura e orrore tra i presenti.

E’ il primo film a cui Francis Ford Coppola lavora dopo aver portato a termine la trilogia de “Il padrino” e rielabora la storia stessa del cinema arte non-morta per eccellenza e la terra piena di incubi. Gli attori sono importanti: Gary Oldman, Winona Ryder, Monica Bellucci, Anthony Hopkins e Keanu Reeves.

Ritornando al film di Bram Stoker, il titolo del film potrebbe essere: Attraversando gli oceani del tempo.

Per la falsa notizia della sconfitta e morte sul campo di Vlad III,di Valacchia, nato nel 1431 Bucarest e morto nel dicembre 1476, la moglie Elisabetta si suicida lanciandosi dall’alto di una roccia.

Vlad III, principe rumeno di Valacchia e condottiero feroce in guerra contro i Turchi, detto l’impalatore, accecato dall’ira e dal dolore, giura vendetta contro il destino malvagio, e alimentato dalla stessa potenza di vendetta e dal profondo desiderio di raggiungere e recuperare l’amata moglie Elisabetta, genera un ponte simbolico.

L’ira lo avvicina al demonio a cui cede la sua anima. Tutto l’amore unico per Elisabeth.

Sangue e eternità diventano protagonisti e annullano il tempo e lo spazio della vita umana.

Il corpo del Dracula può infettare gli umani e trasformarli nella sua razza, quella dei vendicatori.

Il ponte simbolico unisce il passato a un futuro in un tempo continuum, per lui eterno: quindi Dracula, alla notizia del suicidio della moglie Elisabeth, si trasforma in non-morto per sempre per  vendicarsi e raggiungere l’immagine della sua amata moglie.

Egli muore ovviamente nella realtà biologica (lo specchio non riflette l’immagine del suo corpo), ma nella finzione del romanzo romantico e nero di Bram Stoker l’immagine stessa, ombra del suo corpo, sopravvive sostenuta dalla forza magica del male demoniaco.

Grande è la forza della sua passione e Dracula ha il fine di realizzare il suo desiderio di vendetta contro la Divinità e contro i vivi, peccatori del mondo per avergli portato via la moglie e l’amore per lei. Quindi aderisce a Satana.

La fantasia fa parte del romanticismo britannico sepolcrale, spinto al massimo dall’idea di passione e di vendetta.

Nei vecchi film, l’aglio, l’acqua santa e le croci sacre, tenevano lontano il vampiro, la luce del giorno poteva disgregarlo e dissolverlo: se un paletto appuntito di legno lo avesse trafitto le sue spoglie mentre giaceva nella sua tomba mentre di giorno era in catalessi, poteva essere sorpreso e annientato definitivamente.

Nel film di Coppola si vede come se le passioni di vita-amore-morte e sadismo-sangue costituissero un insieme di cellule che aggregano una sostanza indefinita che come un ponte senza fine sarebbe servito per connettersi a Elisabeth. Al temine del film di Coppola, Dracula può accettare finalmente, e in modo fortemente romantico, la propria morte come liberatoria dal male dalla immortalità disumana.

Nel film egli, come nel diario di Stoker, prima seduce Lucy che muore per i troppi prelievi di sangue di Dracula e poi Mina che si sovrappone nel vissuto di Dracula come immagine di Elisabetta che a sua volta rivive la storia appassionata di un tempo con Vlad-Dracul.

Il classicismo gotico è alle porte della letteratura del nero. Prende corpo all’inizio del romanticismo europeo con la poesia inglese, cioè cimiteriale fondata sul mistero della vita e morte.

Mi sembra che rappresenti il gusto del mistero, e direi inconsciamente della ricerca dell’identità attraverso la non vita e la vita con il pieno potere dell’eternità.

In realtà il non-morto è morto, ma sembra che possa godere di tutti i poteri sui vivi.

Coppola mostra invece come il vampiro sia solo l’ombra e il riflesso dell’impalatore Vlad Dracul cioè del Principe guerriero del 1400.

Il Dracula di Coppola, contrariamente ad altri film del passato, come gli originali più fedeli al romanzo scritto da Bram Stoker, in particolare quei film interpretati da Bela Lugosi e Christofer Lee, Peter Cussing esce dalla trama per alcuni dettagli, come la peste (per quanto topi, ragni e falene siano sempre al suo comando, come anche gli onnipresenti lupi e ovviamente i pipistrelli), ed è affascinato dalla scienza, dal cinema, da tutto ciò che è nuovo.

In perenne fuga dalla memoria dell’antico, Dracula si affida al progresso per raggiungere il proprio obiettivo, una volta ritrovate nel corpo di Mina le fattezze di Elisabetta.

Al di là del tempo, Coppola, fa attraversare Dracula oltre gli oceani per ritrovare il senso dell’amore, dell’odio, della sua onnipotenza, della sua capacità di trasformarsi sotto gli occhi degli spettatori.

Egli può essere lupo e farsi spuntare canini aguzzi, perfetti per penetrare nel collo della vittima predestinata. Sarebbe stato banale e riduttivo fermarsi a certi dettagli che invece Bram Stoker aveva inventato per creare un’immagine di un puro istinto animalesco che come tutti gli animali o belve feroci erano refrattari automaticamente a certi odori, a certe minacce come il fuoco, ecc..

Nel caso del vampiro, che doveva essere più angoscioso perché soprannaturale, seppur come animale era vulnerabile al sacro perché Dio è più forte del demonio.

Dracula nel film di Coppola compare in scena, giovane e vivo. Coppola, infatti attribuisce all’umanità uno spazio-tempo definito, costruisce una mitologia partendo da basi che possano essere condivise dall’umanità degli spettatori.

Il Dracula di Coppola non è una bestia della notte che non ha nascita e non ha morte, se non nel dissolversi alla luce del mattino o chiudere la sua vita sotto i colpi di un paletto di legno.

Egli muore trafitto da una spada come un guerriero che lotta e muore cercando anche la liberazione. È stato un essere umano: lo è ancora, seppur una deformazione di essere umano, ma nella morte ritorna un essere umano assistito dalla sua amata.

Dracula è costretto a nutrirsi di sangue, altrimenti svanirebbe nella sua sofferenza, ma senza morte.

Lui, aberrazione della natura è schiavo però di un’offesa a Dio, non può biologicamente evitare di nutrirsi con il sangue.

C’è stato un conflitto tra realtà e finzione, insito nella stessa imitazione della vita che si citava dinanzi, Coppola elegge una ulteriore tentazione, quella tra voglia e necessità.

La risposta finale indica che Dracula è guidato dal desiderio umano, e non dai bisogni di nutrirsi con il sangue.

La sua lotta tra amore e desiderio è la lotta tra pulsione freudiana e ragione.

Si rivolge a Mina, alla sua presunta Elisabeth: … non posso toglierti l’anima per averti con me, ti amo troppo, preferisco rinunciare e rimanere solo per l’eternità!

Succhiare il sangue potrebbe evocare al negativo, al succhiare il latte materno, simbolo della vita del neonato come del cattivo vampiro.

I denti del vampiro che mordono e succhiano sono a evocare il mordere del neonato al capezzolo materno mentre succhia il latte.

Volare è il primo sogno onnipotente infantile sempre cercato dall’uomo.

La questione dell’immortalità è un altro sogno prolungando, la vita nell’aldilà.

La metamorfosi del corpo a proprio piacimento è un’altra fantasia come quella dell’invisibilità.

I primi meccanismi di comprensione del mondo a livello neonatale riguardano la scissione tra buono e cattivo. Pensiamo alla letteratura evocata da Dr Jekyll e Mr Hyde, a Frankestein, al capolavoro di Gearge Romero  La notte dei morti viventi (the night of the living dead), ecc..

Si tratta di un meccanismo per semplificare la comprensione del mondo, ma anche per difendersi da questo per entrare gradatamente nella comprensione delle cose più complesse.

Sarà commentato da prof. Roberto Pani, dopo il film delle 9,30 – Venerdi 4 Ottobre al Lumiere, cinema Cineteca di Bologna in vis Azzo Gardino 65 Bo.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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