I danni del Comfort Zone, Illusione di un benessere e trappola per insicurezza e nichilismo

I danni del Comfort Zone, Illusione di un benessere e trappola per insicurezza e nichilismo

Dallo sfrenato consumismo economico al sistema basato sulla finanza dominante, si alimenta oggi un meccanismo silenzioso, ma pervasivo: la grande illusione della comfort zone. Tale espressione apparentemente positiva, si trasforma invero in una grande trappola psicologica e mentale per tutta la società odierna : ci credono molte giovani famiglie senza parlare dei figli  più giovani o adolescenti che cercano il godimento, le certezze , poter sognare
La Società contemporanea propone un modelli preconfezionati di vita. Un lavoro stabile spesso precario dietro l’apparenza di sicurezza, una casa comperata con mutuo trentennale, consumi prevedibili, rate sui beni che si considerano come essenziali,

Si pensa che la confort zone sia questa, cioè il benessere e stare bene. Stare bene è una richiesta che invocano i giovani che fanno domanda di psicoterapia  e inneggiano alla passività, ad una sorta diritto e ricompensa per  il solo fatto di esistere.

Tutto ciò invece risulta staticità, passività, mancanza di creatività, voglia di dipendenza, mancanza di libertà e in altre parole conformismo bieco e mascherato.

Tale dinamica è orchestrata da un sistema economico fondatosi consumatori prevedibili che oberati da impegni, spesso indebitati perché i loro stipendi sono poveri ed insufficienti per vivere decorosamente si comportano come burattini e si accontentano di essere come sono gli altri.

Questo modo di vivere disincentiva al cambiamento perché illude di essere al riparo da pericoli vitali, e porterebbe ad  evitare ogni rischio possibile per paura del fallimento che prima o poi invece arriva lo stesso.. Il conformismo che rapisce le giovani famiglie conduce a una vita che appaia agli altri come buona e ben realizzata, mentre all’interno della famiglia vige la frustrazione e la rabbia per non permettersi un sacco di cose.

Occorre essere più realistici e vedere ciò che veramente è importante avere e migliorare la qualità della vita essendo buoni imprenditori di se stessi.

I genitori non dovrebbero per paura di non proteggere a sufficienza i loro figli essere troppo ansiosi e diventare esageratamente protettivi e premuroso verso i loro figli cosicché essi finiscono per non mettersi mai veramente alla prova nella operazioni che richiedono impegno a cominciare dalla scuola e dalla adeguata socializzazione.

Gli esami sono ovunque cosicché si fa molto prima ad imparare gradatamente ad affrontarli un poco alla volta ma senza mai fermarsi. con eccessive e irrecuperabili evasioni. Queste evasioni sono spesso offerte da atteggiamenti compulsivi come assunzioni di stupefacenti, oppure di abitudini che creano circolo viziosi dai quali è assai difficile uscirne.

Il velo di Maya, concetto induista, evocato dal filosofo Athur Schopenhaur  nell’800 ci nasconde la realtà creando illusione, ma quando si squarcia tale vede fa apparire proprio quel che non ci piace.

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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