Cani e gatti ci salvano dal cattivo umore durante il coronavirus

Cani e gatti ci salvano dal cattivo umore durante il coronavirus

Che gli animali domestici siano emissari di benessere verso di noi, grazie alla loro tenerezza, fedeltà, rispondenza ai nostri messaggi, lo sapevamo da sempre.

Penso che averli in casa in questo periodo di arresti domiciliari sia un valore aggiunto.

I gatti notoriamente amano la casa e noi che vi siamo dentro.

Gli anziani sono stati e sono sempre i più privilegiati con gli animali domestici.

Cani e gatti hanno rigorosamente uno specifico loro carattere.

Quando i gatti sono molto affettuosi studiano quasi tutto il tempo del giorno dove e come accoccolarsi sul nostro corpo, specialmente se offriamo una prospettiva di un fianco comodo, di una spalla o di gambe serrate.

Per quanto riguarda i cani dipende dalla loro dimensione: se sono piccoli, e alle stesse condizioni di affettività dei gatti, sono anche più generosi: in modo esplicito, usano lamentarsi muggendo e scodinzolando, se non li prendiamo addosso in qualche modo e se non diventiamo per loro i cuscini o la sede della loro cuccia.

I cani grandi si abbassano, distendendosi su un tappeto e guardandoci fissi aspettano qualcosa da noi…

Forse aspettano cibo a certe ore o di uscire per i bisogni, poiché per i cani la casa non può offrire il terreno adatto, a meno che non ci sia accesso a un giardino privato.

I nostri animali sono molto felici di averci per tanto tempo, perché sono abituati a vederci sempre in movimento, uscire per lunghe ore e tornare a tarda sera a casa.

Vorrebbero festeggiare per tanta nostra disponibilità.

Noi possiamo conoscerli meglio nelle loro sfumature comunicative, pur sbrigando le nostre faccende nella casa.

Ci sono tanti tipi di miagolìo per il gatto: alcuni gnaulii, sono lamenti, altri miagolamenti sono richieste specifiche, per esempio per invocare il cibo, altri sono evocazioni di versi sono di saluti di buongiorno.

I guaiti del cane sono anche più palesemente specifici. Abbai secchi riguardano di solito la richiesta di cibo. Mugolii ripetuti richiedono attenzione ed affetti.

Quando cominciano certi latrati, il cane si annoia e quando abbaia fortemente sente rumori non identificati e allarma.

Il cane ha più bisogno di attenzione perché la compagnia è importante anche per lui, essendo un animale la cui origine genetica ricorda di provenire dal branco.

Il gatto è più solitario e si vergona di essere sempre dipendente dai familiari anche se lo è e si vendica un poco quando si avvicina e non viene corrisposto. Il cane non si vergogna di essere dipendente perché tale comportamento risponde alla sua natura e quindi mostra di esserlo sfacciatamente.

Entrambi le bestiole tendono a dormire con noi: il gatto ha più successo, a meno che il cane sia nano, in miniatura.

Da un punto di vista psicologico gli animali in un periodo strano e surreale, come questo che speriamo sia unico, danno senso al vuoto che in certe persone ha il sopravvento nell’animo.

La persona che coabita con gli animali domestici è condotta a pensare all’ingenuità, alla buona fede, alla coerenza del babbo o della mamma interpretata da noi, malgrado alla dipendenza che essi hanno da noi.

Sentiamo di avere delle responsabilità, dei doveri e spesso ci identifichiamo a un punto di sentirci in colpa se non siamo attendibili alla promesse fatte all’animale.

Quando il coprifuoco finirà i gatti e cani si sentiranno abbandonati e subiranno lo shock d’abbandono, e noi avremo allora altre ricompense.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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