Mi colpisce quando ascoltando varie storie raccontate sulla propria vita da alcune persone,in confidenza emergono dai loro racconti affettivi e matrimoniali che una certa coppia con figli si è separata legalmente e poi anche divorziata: ma entrambi i partner continuano a vivere insieme con i figli sotto lo stesso tetto, anche se con stile di vita più indipendente. Ciascuno degli ex-coniugi ha intrecciato una nuova storia amorosa, ma per motivi economici e/o di prudenza verso il timore di nuovi errori di fallimento entrambi preferiscono rimandare una nuova convivenza con il partner recente.
In molti casi, se i figli non sono ancora grandi, un buon motivo per rimanere è quello della gestione costante dei contatti con i figli; ad esempio il padre, dopo l’affidamento dei figli alla madre, piuttosto che decidere di trascorrere un weekend per ciascuno chiede alla ex moglie di rimanere, separato in casa, con lei, cioè con la donna con la quale ha vissuto per alcuni anni durante il matrimonio. Il padre insomma preferisce dormire in incognito sotto il tetto coniugale, anche perché, più comodamente può mangiare a casa, come in passato e, seppur il trascorrere le notti in una stanza diversa, magari sul divano, appare più gradevole che essere ospitato in casa di altri o in un albergo.
Tale scelta non dispiace spesso alla moglie che è anche madre, specialmente se il rapporto non era andato in crisi drammaticamente e così, una certa reciproca fiducia e amicizia si sta traducendo in una sorta di complicità e diciamo, in una sorta di parentela sui generis.
Si tratta di una situazione ambigua, cioè di non separati realmente nonostante il divorzio? Oppure si tratta dei cosi detti separati in casa ?
La separazione, si sa, è dolorosa e, spesso, assai costosa. Tale compromesso è uno strategico espediente per evitare per l’ex coppia una responsabilità che è faticosa da assumere, quella di andarsene, ciascuno per la propria strada e ricostruire un’altra famiglia?
Succede che poi la situazione famigliare si cronicizza in tale modo e i coniugi che vivono a metà confidenza fanno conoscere i propri nuovi compagni che entrano in contatto incrociato di tipo parentale con la ex moglie di lui e viceversa. Non solo ciò, ma anche i figli dei compagni si uniscono affettuosamente con i figli degli ex-coniugi e così, in pratica, si genera una famiglia allargata. L’allargamento potrebbe proseguire in futuro con i figli dei figli futuri.
Cosa significa dunque famiglia allargata?
Al centro i bambini appaiono come sempre i protagonisti, concepiti dal primo matrimonio a quali magari si aggiungono i figli del secondo compagno, ai quali va dedicata un’attenzione particolare allo scopo di rendere la loro vita il meno traumatico possibile. La prima difficoltà rimane per i bambini la separazione dei genitori ovviamente, ma allo stesso tempo, ma in alcuni casi i figli sentono con favore la decisione dei genitori se questi litigavano con gran clamore e continuamente.
Assistere a un continuo conflitto dei genitori non giova ai figli.
I figli come i Giudici dei minori suggeriscono che i bambini cercano la mamma e il babbo indipendentemente se i genitori hanno con, convinzione deciso di separarsi.
In qualche caso, spesso i figli sperimentano come ostile il compagno della madre e del padre, come qualcuno che porta via l’attenzione e l’amore della mamma
I figli hanno bisogno di non perdere la loro posizione privilegiata perché loro desiderano occupare una posizione importante nel mondo materno. Bisogna aver pazienza che bambino abbia tempo per elaborare la relazione con quello che all’inizio è un estraneo. Quando egli o loro hanno elaborato con familiarità la nuova figura sarà pronto per cercare una sua affettuosità e confidenza o per giocare con lui o lei. Non vale la pena forzarlo fuori misura se i bambini non si sentono pronti per socializzare.
Bisogna che i ragazzi siano sicuri di sé Vanno coinvolti nelle decisioni familiari e comprendere che trovano un valore nella stessa famiglia. Paure e incertezze vanno seguiti con comprensione e identificazioni, mettendosi nei loro panni
I loro sentimenti vanno accolti e rispettati e va accettato che loro idealizzano il coniuge come madre e padre cioè che le mamme siano amate e viceversa, esaltando il rispetto che deve continuare ad esistere.
Non bisogna mettere in cattiva luce il compagno davanti a loro e non costringeteli a chiamare ‘papà o mamma‘ il vostro nuovo compagno. Soprattutto, non fateli mai sentire nella condizione di dover scegliere tra mamma e papà.
I limiti: consentire ai figli di fare tutto ciò che vogliono e agire come ritengono opportuno, allentare la
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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La coppia che vive separata in casa con figli, a mio parere, crea confusione e tende a negare l’evidenza di una scelta anche se dolorosa.
Nella mia esperienza i litigi frequenti della coppia dei genitori sono emotivamente faticosi, ma lo sarebbe forse, anche, una situazione in cui nessuno è protagonista, privileggiando una condizione che sembrerebbe “di comodo” nel rimandare una crescita per ciascuno.
Non sarebbe preferibile pensare ad un sostegno psicologico nella separazione di una coppia nell’inevitabile dolore conseguente?
E ciò non potrebbe costituire un positivo investimento per il futuro anche dei figli?
Raffaella
Se dovessi esprimere un mio parere rispetto a questo argomento,trovo che l incapacità di separarsi dei genitori possa creare nei figli disagio, solitudine,incapacità di costruire in futuro rapporti veri,essendo sottoposti a continui messaggi ambivalenti distorti e sotterraneamente ostili , che creano confusione affettiva.Carla
@Carla su Famiglia allargata
Sono d’accordo solo in parte con quanto scrivi, perché i figli hanno bisogno di chiarezza di affetti e se la famiglia allargata permettesse tale chiarezza, ossia dei poli affettivi affidabili, potrebbe funzionare bene nel senso di una crescita abbastanza sana. Certo se ciò non avvenisse sarei d’accordo con te e con le conseguenze che citi!
roberto.pani
@ Raffaella famiglia allargata
Per alcune persone va bene così , si sentono più protette e non cercano la libertà. Inoltre l’aspetto economico non é indifferente per alcune famiglie e lo psicoterapeuta anche se poco é costoso. e non tutti hanno piacere di raccontarsi con il rischio di cambiare anche se in meglio roberto.pani