Senso di colpa nel litigio

Senso di colpa nel litigio

Che cos’è il senso di colpa?

E’ un sentimento che implicherebbe di aver commesso qualcosa che ha danneggiato, più o meno fortemente, qualcuno o non aver commesso il proprio dovere.

Dall’incidente in auto, che ha ferito o ucciso una persona, a una offesa eccessiva che ha provocato una forte umiliazione, indegnità, squalificazione della persona.

Le occasioni di far male, volendo o non volendo, sono tante che fanno pensare alla crudeltà e alla disumanità di chi agisce contro l’altro.

Ho già scritto in passato alcuni articoli sul senso di colpa come Freud lo descrive, cioè come istanza psichica.

Quel che accade spesso nella nostra Società consiste nel fatto che le persone immaginano il senso di colpa ogni volta che si sperimenta un’angoscia.

L’angoscia e il senso di colpa per molta gente significano lo stesso sentimento e la stessa emozione, sono equivalenti!

Invece la colpa deriva dal fatto che il protagonista, di qualunque azione, causi danno agli altri.

Le altre angosce hanno origini diverse, per esempio dalla vergogna, dal sentire di aver fallito, di aver fatto una brutta figura, attacchi invidiosi, gelosi, senso di abbandono, di non essere considerati, di sentirsi offesi nella propria dignità, di scarsa considerazione di sé e frustrazioni varie …

Si può notare inoltre che molti litigi tra coniugi si basano sull’attribuire la colpa reciprocamente.

Far sentire in colpa l’altro diventa l’arma prescelta.

In verità, sono dell’idea che servirebbe a poco ottenere un colpevole in termini pratici se non per indebolire l’altro che se la prende, tanto da farlo sentire vergognoso.

Serve in Tribunale, dove la Magistratura può amministrare le sentenze in base alle colpe per risarcimenti, rimborsi che si debbono al non colpevole, e per punizioni.

Dare la colpa a qualcuno può essere un atto di giustizia, ma spesso è una vendetta punitiva.

E’ giusto far notare le cause di un fenomeno nel quale, senza volere e il più delle volte, una persona ha causato un danno all’altro in modo che questo chieda scusa e si comporti di conseguenza.

La punizione purtroppo è necessaria, anche se vale più per l’educazione infantile, ma anche gli adulti mettono spesso in evidenza le loro parti infantili e intendono solo certi deterrenti per non commettere atti criminali.

Nei litigi in genere è in gioco la potenza, e il vincere per prevalere in una situazione nella quale le fette della torta debbono essere conquistate in numero maggiore.

Chissà perché la colpa è un mezzo sicuro per mettere in ginocchio quel qualcuno che potrebbe essere colpevole!

Le Chiese nella storia, dai Faraoni d’Egitto, ai Sommi sacerdoti e ai papi, ha dominato il mondo spirituale e psicologico, e ha asservito a sé molti fedeli e molto dominio.

I reali sacri, gli imperatori, dal Sacro Romano impero, e i grandi dittatori della storia hanno avuto molto successo attribuendo le colpe agli Stati nemici o in conflitto.

Sul gioco sportivo non ne parliamo nemmeno.

I ricattatori si servono spesso di incolpare moralmente i loro interlocutori per manipolarli meglio.

Della colpa non ci si libera facilmente, come diceva Freud, e ed un grande nemico dell’anima che è sempre vincente.

Ci sono persone che non si sentono tanto in colpa, ma spesso perché sono o amorali o immorali.

Per esempio, gli psicopatici possono ovviare completamente la colpa!

Chi riesce a sentirsi in colpa in modo moderato sa si essere onestamente nel giusto, chi ha fiducia in se stesso, chi si perdona, perchè sa che a tutto c’è rimedio e sa di non essere perfetto, e lo accetta.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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