E’ in aumento il disturbo caratteropatico nei giovani adulti

E’ in aumento il disturbo caratteropatico nei giovani adulti

Si tratta di un’anomalia del carattere che ha tratti in comune con la psicopatia che manifesta un comportamento asociale ed esplosivo,  nelle caratteristiche cognitive, affettive e comportamentali che normalmente appartengono a una personalità stabile.

In generale, può derivare da una personalità, che può essere epilettica, nevrotica, isterica, antisociale o dissociata, che non riesce a contenersi di fronte a frustrazioni e che reagisce con atti fortemente impulsivi, irrompenti e in manifestazioni inaspettate, assurde e spesso pericolose. Si tratta in genere quindi di un disturbo della personalità vero e proprio.

Spesso l’esplosione caratteriale improvvisa indica l’esordio del disagio personale, sociale e lavorativo: appare clinicamente significativa, anche se questo non è sempre riconosciuto dal paziente, il quale manca di insight, cioè di introspezione, non si rende conto di quel che fa di fronte ad altra gente.

Questo disturbo di personalità è infatti ego-sintonico e non tende a cercare aiuto. Significa che non riconosce che le azioni perché sono un tutt’uno fuso con la loro personalità. Per esempio noi non ci rendiamo conto dei nostri organi e apparati corporei che funzionano all’interno del nostro corpo. Solo quando ci ammaliamo ci accorgiamo che un certo dolore riconduce alla presenza di un nostro organo che mal funziona.

Il paziente spesso viene quindi provocato da altre persone o dal disagio causato da patologie in come gravi stati ansiosi, senso d’isolamento sociale, depressione, disturbi compulsivi, insomma spesso un quadro di stati psicotici.

Perché è in aumento il disturbo dello stato di carattere nei giovani adulti?

I giovano sono molto nervosi e il loro carattere, specialmente se hanno bevuto più di una birra.

Non parliamo di coloro che assumono stupefacenti e che euforici come sono, possono reagire scattando con carattere impulsivo, violento e incontrollato.

Raramente queste persone si rivolgono a uno specialista, e solo in seguito si può in loro manifestare, un certo grado di consapevolezza della propria personalità disturbata e motivazione a prendersi cura di sé.

I pazienti con questi disturbi spesso possono manifestare immaturità emotiva, pur non mostrando ritardo mentale.

I disturbi di questo genere presentano la cosiddetta organizzazione borderline con moonpermaloso e timido con repentini cambi nell’umore e affettività esagerata o del tutto assente.

Il problema del carattere disforico, cioè oscillante tra l’euforico, il rabbioso e il depresso può insorgere nella prima metà adolescenza ma, generalmente in seguito si stabilizza nel tempo e presenta un carattere rigido nelle diverse aree della quotidianità. La vita lavorativa può essere in parte compromessa a causa del cattivo carattere, di offensive risposte ai colleghi, ai dirigenti.

Si ricava una certa visibile sofferenza che causa il male adattamento limitazioni nelle relazioni e un’intolleranza continua verso tutto nell’area lavorativa.

La genetica non sembra che sia responsabile di questi disturbi: piuttosto la vita evolutiva in famiglia  può essere stata traumatica e demotivante ad inserirsi nella società con desideri ambizioni e progetti gratificanti. Ne risulta una continua visibile frustrazione che si ripercuote nei disturbi del carattere e di personalità.

La megalomania espressa socialmente attenua la sofferenza, ma ne crea altra nello stesso stile di vita.

Questi ragazzi sono raramente amati perché non si fanno amare, ma preferiscono farsi odiare dai compagni piuttosto che far prevalere in loro un sentimento soggettivo di nullità e di grigiore.

E’ il grigiore e lo squallore che sentono e che costituisce per loro il peggior nemico da combattere con le azioni antisociali e comunque trasgressive.

Loro stessi sono i primi a detestarsi e a contestare se stessi e gli altri.

Bisogna dire che spesso i genitori, credendo di far bene, sono stati illudenti per poi rivelare l’inconsistenza della loro promesse o la realtà si è pa .

La nostra società è diventata maestra poi nel disilludere, creando rabbia e vendetta in alcuni giovani.

Ci sono giovani caratteriali che soffrono del disturbo istrionico di personalità: si tratta di un disturbo di personalità caratterizzato essenzialmente da un’intensa rabbia che viene espressa con modalità teatrali, e da costanti tentativi di ottenere attenzione, approvazione dagli altri, mediante comportamenti vistosi o apertamente seduttivi che mirano a una ricerca costante di novità per vincere una noia esistenziale sconcertante.

Tale disturbo seppur seriamente studiato perché assai diffuso e spesso pericoloso, sembrerebbe più diffuso tra le donne, ma non potremmo ormai affermarlo con tanta sicurezza.

Le parole grezze, provocatorie, disgustose a sfondo sessuale sono in continuo aumento tanto da diventare in alcuni giovani un intercalare delle frasi: inizio della frase, a metà e alla fine di ogni affermazione scandalistica. Questi giovani non si sentono apprezzati se non sono al centro dell’attenzione altrui. Spesso inventano storie, descrizioni drammatiche del proprio stato fisico provocazioni sessuali, ostentazione di sicurezza e seduttività.

Il corpo può essere usato per attirare l’attenzione altrui divenendo non solo seduttivo, ma anche ammalato.

Chi soffre del disturbo caratteriale con componenti di personalità istrioniche presenta spesso emozioni intense e plateali con sentimenti simulati come piangere in modo incontrollabile per un evento di scarso rilievo, abbracciare con trasporto persone conosciute da poco, sia in modo superficiale che immotivato, recitando ruoli come sentirsi vittima e perseguitati, mostrarsi terrorizzati o minacciati oppure attuare tentativi di suicidio.

La psicoterapia di gruppo lo psicodramma psicoanalitico, o anche la psicoterapia di coppia potrebbero esser molto utili, per lenire certe situazioni di sofferenza, ma le personalità con disturbo caratteriale non si sentono di mettersi in gioco.

Occorre muoversi con cautela e pazienza per aiutarli a diventare consapevoli della loro situazione psicologica, senza spaventare i potenziali pazienti.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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