Parole grezze, scurrili, sconce! Perché?

Parole grezze, scurrili, sconce! Perché?

Si può comprendere che le mode nel parlare e scrivere si cronicizzino con il tempo e con queste anche gli stili della parola.

Oggi giorno, non c’è bisogno di fare esempi, la gente di qualunque classe sociale può esprimersi usando termini della lingua che sono metaforicamente connessi con allusioni sessuali, fisiologiche del corpo, blasfeme, volgari, ecc..

Perché?

Libertà dei costumi, democrazia dei costumi?

Naturalmente non mi scandalizzo minimamente, ma sono curioso di comprenderne le possibili ragioni.

Ho osservato che alcune persone usano parole grezze e forti come un esclamativo tanto assertivo quanto sconce sono le citazioni.

A volte ipotizzo che sentirsi decisi, liberi e forti implichi saper pronunciare, in un linguaggio semi-confidenziale, parole scandalose per un tempo passato.

Sembra che il timido non sia più timido, se la sua bocca dimostra di essere disinvolto nel parlare in modo nudo e crudo.

“Potresti gentilmente prestarmi il tuo telefono visto che il mio non ha più batteria?” Chiede un amico..

Qualcun altro, invece si esprime spontaneamente così: “va a fare un bocchino, non ho più batteria, lo prendo sempre nel culo in certi momenti dove non posso caricarlo! mi presti il tuo telefono di merda per un minuto?”

Anche alla radio e in televisione i politici, gli attori e le attrici non evitano di essere disinvolti con l’essere spesso sboccati.

Inoltre usare parole sconce sembra che indichi maggior spontaneità e sincerità, come per dire “poche storie”! Pane al pane vino al vino!

Sembra che certe espressioni grezze rendano i soggetti più alla moda, più giovani … Le frasi permettano di saltare il problema dei congiuntivi che la lingua italiana prevede con un fraseggio, più diretto e colorito dove le emozioni stanno nelle parole disinibite.

Ma anche in inglese, probabilmente nelle altre lingue certe, il fucking, che sta per un libera espressione del “va a fa in culo”,  è continuamente usato e premesso nelle sportive e anche non giovanili espressioni come segno di forza, disinibizione, autenticità del messaggio in  molte occasioni del messaggio moderno.

L’importante sta nel non disimparare la nostra lingua, non tanto per essere solo più educati e formali!

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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