La ragazza del peccato, En cas de malheur

La ragazza del peccato, En cas de malheur

Commento del Film in programma Mercoledì 15 maggio dalle 21.30 presso il cinema Lumiere di Bologna.

Certo che Brigitte Bardot è una donna molto bella, meglio lo era all’età di 22 anni!

Il film, tratto dal romanzo di Georges Simenon dal titolo In caso di disgrazia, è un film che ha come fuoco la presenza di Jean Gabin e Brigitte Bardot, un duetto ad alto contenuto erotico-sensualeche difficilmente si cancella.

La storia del film è semplice e lineare, quasi banale, ma ricca di sentimenti. Non si fa fatica a indentificarsi con la felicità di Jean Gabin, un avvocato famoso a Parigi, uomo di mezza età, forte, generoso e autorevole, che per la ragazza rinuncia a molto.

Jean Gabin si è sempre trovato bene nei precedenti film registrati con Brigitte Bardot (BB).

Lui ha sempre interpretato l’uomo maturo con un certo fascino che fungeva da amante e da padre, incarnando l’ideale edipico di uomo potente e abbastanza padrone, protettivo e sicuro di sé, rassicurante, consentendo alla bellezza di vincere su tutto, anche sulla potenza del padre/marito ideologico, un po’ maschilista, ma non per quei tempi, più post de Gaule.

Film di una volta, ma film fatti bene, in bianco e nero, psicodrammi con la musica giusta, quella francese, della passione.

En cas de malheur, cioè La ragazza del peccato, è un gran classico di Georges Simenon e del regista Claude Autant-Lara, che lo girò nel 1958. Mi sembra un film dal potere evocativo enorme, almeno per chi come me in quegli anni viveva da preadolescente il simbolo del sex appeal di BB la quale, ancora alle prime armi, sembra tenere molto bene il confronto con Jean Gabin, il mostro sacro del cinema non solo francese, di un’epoca ancora capace di smuovere sentimenti nostalgici, addirittura sublimi, specie se raffrontati col vuoto contemporaneo.

Il principe del foro, J. Gabin,  si innamora di una sua assistita, una giovane e promiscua rapinatrice, che sarà uccisa dal suo amante, interpretato in modo scialbo da Franco Interleghi, uno studente-lavoratore di scarso spessore, finito chissà come in quel dramma.

L’uomo, J. Gabin, generoso, forte e buono viene sedotto dalla ragazza, Brigitte Bardot, che vorrebbe essere salvata e dalla quale, nonostante la sensualità prominente, Gabin vuol far venire fuori la parte bambina, quelle parti delicate dolci e tenere.

Oltre che all’uomo, emerge quindi il padre serio e protettivo, quello che si può amare perché è affidabile. Brigitte non vuole essere solo sua cliente, ma figlia amata teneramente e sessualmente.

L’uomo però, diremmo oggi, è un po’ maschilista, ma di quel maschilismo di una volta; lui tratta la moglie come signora casalinga, quella che subisce tutto come avveniva una volta. La signora lo ama e lo odia, ma si rassegna a lasciarlo nel ruolo di padrone.

La segretaria, di mezza età, alta, magra, un po’ gobba, con gli occhiali spessi, obbediente e innamorata velatamente dell’avvocato è un personaggio storico di per sé. Partecipa a tutto in silenzio e rispetto.

La domestica, carina, coetanea della BB s’identifica con la sua padrona, ne condivide la sofferenza e la felicità.

L’avvocato infine s’innamora di Brigitte, ed è disposto persino a lasciare sua moglie: ma il destino ha idee completamente diverse.

Famosa è la sequenza in cui l’attrice alza la gonna come offerta per pagare l’onorario che non può permettersi. In basic istincts molti anni dopo troviamo la versione amaricana della ragazza del peccato, della sicurezza femminile incarnata nella pura bellezza, la versione della bellezza che in qualche modo costa la felicità e la morte.

In questi tempi, donne belle, state attente! Gli uomini sono sessualmente possessivi nella mediterranea passione.

Il tema di tutto il film è sempre la felicità e l’amore all’interno del contesto drammatico!

Che bei tempi rispetto allo squallore di oggi!

Ma cos’è l’amore?

Passione fisica secondo le rappresentazioni soggettive, lo spiritualismo, amore offerto dai valori personali, ideali, dall’intelligenza, dalla generosità e tanto altro?

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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