La curiosità e gli aggiornamenti culturali allungano la vita 

La curiosità e gli aggiornamenti culturali allungano la vita 

Studi già svolti dall’OCSE sulla popolazione di 15 Stati dimostrano che persone che hanno completato diplomi superiori di lauree, hanno probabilità di mantenersi in salute più a lungo rispetto a persone senza titoli di studio completati.

In ogni modo, non si tratterebbe soltanto di allenare la mente a pensare che, come sappiamo, è stato sancito in generale come lavoro mentale benefico per la salute, ma anche che impegnare la mente in letture, problem solving, e altra attività del genere fa bene all’organismo umano.

Sia l’emisfero del cervello sinistro che quello destro allenati portano a benessere.

In altre parole,  la parte della corteccia più recente nell’evoluzione dell’uomo, la neocorteccia, quella cognitiva, quella che è meno legata alle emozioni antiche, ma più all’apprendimento, al ricordo recente e alla operatività razionale dell’emisfero sinistro e ingegneristico, porta a mantenere la mente performante e sana.

L’emisfero destro, che riguarda l’attività artistica, emozionale, creativo, invece è portato a lavorare con le emozioni.

In aggiunta all’attività dell’emisfero destro, il sistema limbico nell’insieme, collocato all’interno nel mesencefalo profondo del cervello, l’emisfero più antico, è deputato invece al funzionamento arcaico delle espressioni emotive e creative più libere e sciolte da regole sociali razionali e organizzate.

Il sistema limbico è costituito da varie strutture, tra cui amigdala, talamo, ipotalamo, ippocampo, corpo calloso, cingolo e altri parti.

Il sistema limbico controlla le risposte fisiologiche agli stimoli emotivi ed è fortemente connesso alle emozioni, alla memoria in particolare visiva-emozionale, all’attenzione degli aspetti coreografici della personalità in genere e quindi poi al carattere e comportamento. alle rappresentazioni poetiche, agli stimoli sessuali.

Penso che le emozioni che coincidano con la piacevolezza e la curiosità di sapere, leggere per documentarsi, studiare aggiornamenti delle varie scienze e per le conoscenze, possa stimolare la parte emotiva di noi, la fantasia nel nostro cervello arcaico, cioè del sistema limbico nel produrre sempre nuove immagini.

Penso che tali immagine sostengano aree psichiche sulle quali si appoggino progetti, identificazioni, aspirazioni, e ricerche interiori del Self che prefigurano nella mente il futuro.

La curiosità pertanto e la ricerca di situazioni, seppur immaginative nuove e non solo, per mantenere lo status quo del nostro equilibrio fisico e psico-emotivo, crei in noi certe rappresentazioni mentali, cioè delle immaginazioni che, seppur ancora astratte, proiettino il nostro Self in avanti.

Penso quindi che il nostro sistema limbico, a funzionamento emotivo, le cui parti sono interconnesse tra loro, generino e mantengano il sistema psichico attivo tanto da sostenere il nostro organismo psicofisico più a lungo nel tempo.

E’ come se le rotaie di un treno divenissero più lunghe e portassero al di là della stazione di destinazione e il treno potesse oltrepassarla per andare più in là di questa, verso nuove mete.

I sogni, se sostenuti da una certa fiducia e convinzione, potrebbero in qualche modo, grazie a un’apertura al nuovo, aggiungere motivazioni per tentare di realizzarli e divenire realtà.

Contemporaneamente le rappresentazioni mentali che poggiano su piattaforme immaginative nuove e che stimolano la motivazione a conoscere generando tensione immaginazione verso il futuro che si apre in avanti.

Ho notato in questi ultimi anni che ci sono molte giovani donne che da un lato si laureano in ingegneria a vari indirizzi, in informatica o lauree mediche, ma al tempo stesso mantengono la loro spontaneità emotiva e creativa.

Per gli uomini in media è più difficile: se diventano ingegneri, tendono a mantenere un abito mentale concretissimo che non lascia spazio all’introspezione psichica, all’ascolto delle emozioni, ecc..

Sembra che l’emisfero sinistro abbia la prevalenza nel comportamento.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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