Senza con-tatto fisico con gli altri a causa di Codiv-19

Senza con-tatto fisico con gli altri a causa di Codiv-19

Ci sono persone che sono piuttosto avvenenti e comunicative e che nelle loro occasioni di conversazione hanno l’abitudine di esprimersi gesticolando e anche sfiorando o toccando il braccio dell’interlocutore come per mantenere il contatto a tu per tu.

A qualcuno può dar fastidio tale atteggiamento, perché il movimento può essere avvertito come un’intrusione, ma ad altri fa piacere questa specie di contatto ed é percepito come autentico e concreto.

Sin dalla nascita il touching, toccare, significa accoglienza, stimolazione della sensorialità che riguarda tutto il corpo del bambino o soltanto alcune parti.

Riconoscere la propria sensorialità, anche tramite la mano della madre, è il primo passo che permette al bambino, tramite stimoli propriocettivi, di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio. In tal modo egli può distinguere gli stimoli esterni da quelli interni. Questa operazione sensoriale permette anche all’infante di sentire se stesso come esistente e avente un Self, seppur ancora abbozzato.

Si può bene comprendere come il contatto fisico stimoli svariati effetti benefici sul corpo nel senso di una sperimentazione di benessere.

L’assenza di contatto fisico per lungo tempo alimenta un senso di passività e lentamente di depressione, come aveva già notato lo psicoanalista Renè Spitz nel 1946, denominando tale stato psichico depressione anaclitica, causata da un abbandono sensoriale da parte della madre entro il primo anno di vita. Tale abbandono con il tempo può portare dalla depressione al marasma e alla morte.

Negli adulti il contatto fisico è importante, anche se la sua assenza non causa situazioni letali, ma certamente se si è soli, e senza alcun contatto fisico esterno e da lungo tempo, la persona può gradatamente demoralizzarsi, abbruttirsi, attaccarsi al cibo e infine indebolirsi e anche ammalarsi.

Negli adulti il contato fisico può avvenire tramite carezze, baci, abbracci virtuali, abbracci concretamente forti e significativi che trasmettono potenti affetti.

Gli abbracci molto sentiti da parte di chi li offre alla persona prediletta possono donare piacere e beneficio come un’iniezione di fiducia e di amore.

Poche medicine, se escludiamo gli stupefacenti, sono così efficaci nel trasmettere l’importanza di esistere e di essere amato per chi sente l’abbraccio proveniente da chi si accinge a voler donare l’affetto.

L’abbraccio forte e prolungato vale per messaggi d’amore di ogni tipo e per qualunque sesso.

L’atto d’abbracciare, riferito sia al desiderio fisico sia al valore di un’amicizia, ma ovviamente anche alla tenerezza verso i familiari, è l’espressione più concreta d’affetto in tutte le lingue.

Endorfine, serotonina e ossitocina, sono neurotrasmettitori che sono secreti dal sistema endocrino che entrano in circolo durante questi amplessi e che danno piacere, riduzione eventuale dell’ansia e in tal senso anche dell’ormone cortisolo.

Il cortisolo può aumentare non solo in situazioni di stress, ma anche in condizioni psichiche di solitudine.

Il contatto fisico può essere agito anche con i massaggi.

Cosa succede se si rimane in casa durante questo periodo di arresti domiciliari per lunghi gorni?

I bambini piccoli e grandi meritano un’attenzione particolare e anche di esser coccolati con carezze e giochi fisici di vario tipo, specie di contatto.

E gli adulti? Naturalmente le coppie che hanno contatto da tempo non hanno bisogno di consigli. Inutile dire che la sessualità è incoraggiata, anche autoerotica.

Succede però che nella casa ci siano parenti o persone con cui non c’è intimità fisica.

La ginnastica supplisce laddove manca affettivamente la presenza del contatto.

Il contatto con il proprio corpo può gratificare narcisisticamente, anche se per breve tempo, stessa cosa con il compiacimento di sé, aiuta a sentirsi vivi e non soli.

Fare bagni nella vasca da bagno, l’atto di prendersi cura di se stessi in quanto tale, di lavarsi i capelli, come narrava in una sua canzone il cantautore Giorgio Gaber: mi faccio uno shampoo! (sotto intendendo che era una giornata piovosa, noiosa, grigia quelle che fanno sentire la solitudine).

Insomma toccare ci fa sentire, tramite le terminazioni nervose della pelle, come se stessimo facendo un bagno caldo. Molti piacevoli messaggi giungono al nostro cervello sotto forma di fiducia, accoglienza e calore.

Il contatto fisico gioca quindi una funzione fondamentale a vantaggio del benessere psichico.

Noi possiamo dormire più rilassati e esseri pià propensi ad amare gli altri in maniera più disponibile, proprio perché siamo meno difesi verso gli altri.

In questo periodo sopratutto, si raccomanda sempre di non toccarsi il volto e gli occhi se non avete le mani bel lavate!!!

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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