Insonnia durante i giorni festivi

Insonnia durante i giorni festivi

Come è noto ci sono fondamentalmente due tipologie di persone che hanno qualche problema con il sonno: la tendenza dominante ad addormentarsi tardi, che si associa al bioritmo del gufo ed animali affini, e chi invece si associa all’allodola, che invece si sveglia molto presto al mattino ai primi segni di luce.

In genere la montagna fa addormentare prima del solito orario, ma in qualche caso l’addormentamento anticipato avviene al mare, anche se la presenza di iodio potrebbe a volte, specie nei bambini, innervosire e tenere svegli per più tempo.

Per alcune persone, uomini e donne, i giorni di vacanza, pur desiderati, a volte agognati sono vissuti come vuoti e di conseguenza le persone non riescono a rilassarsi bene e spesso soffrono di insonnia.

In generale le persone che si sentono a rischio di pericoli, di essere svergognati, di sentirsi in colpa, di sbagliare o di aver sbagliato, possono soffrire di insonnia.

Così anche coloro che hanno soggezione del capo, che si sentono fragili fisicamente, soggetti ad ammalarsi e anche ipocondriaci.

Possono esservi eccezioni: il sonno per queste persone può funzionare come un rifugio e in questo immergersi quanto prima.

Soggetti molto ansiosi fanno molta fatica a rilassarsi e si comportano come sentinelle di guardia. Non hanno il permesso di venir meno alla sorveglianza e quindi si costringono, senza rendersi conto, a star svegli e controllare il dintorno.

In realtà i pensieri si accavallano nella mente, anziché dalla posizione di coscienti e quindi riuscire ad abbassare il tono muscolare dell’organismo e imbroccare la strada dei sogni.

Il pensiero onirico è sempre un tipo di pensiero strambo, svolto senza spazio né tempo, con una particolare grammatica e sintassi.

La gente molto stressata può provare gratificazione e fatica al tempo stesso, perché la noradrenalina, la dopamina, l’adrenalina e il cortisolo derivante dall’impegno stressante offre eccitazione e gratificazione fisica anche se il corpo annuncia di dargli tregua.

I depressi non si possono abbandonare al sonno, perché hanno paura di essere sopraffatti dai fantasmi mortiferi e resistono sino alla virtuale catalessia e sonno letargico.

A molte persone sono sufficienti cinque ore per essere riposati purché dormono svolgendo cicli completi di sonno.
Un ciclo di sonno, che dura circa un’ora e mezzo, include quattro stadi che si esplicano dalle nascita delle immagini ipnagogiche iniziali, in cui i pensieri sono statici, fotografici, sino a quei pensieri dinamici che evocano materiale profondo (tracciato elettroncefalografico con onde larghe).

Un’attenzione a parte merita il sonno REM (rapid eye movements) visibili nel poligrafo con tracciati simili a quello dello stato di veglia, ma con il tono muscolare pari quasi a zero.

Questi pensieri onirici parossistici sono molto ricreativi e solutivi per situazioni basilari riguardo all’esistenza quotidiana del soggetto.

I sogni degli stadi precedenti sono utili, ma sembra in particolare come modo per archiviare materiale lasciato in disordine o forse non ancora convincente per essere sistematizzato definitivamente.

La maggior parte della gente necessita di sette o nove ore.

Poche persone adulte e anziane dormono perfettamente bene e molto regolarmente.

Le vicissitudini quotidiane insieme alle condizioni fisiologiche, quale che riguardano la temperatura basale, digestive, chimiche, di melatonina secreta dalla ghiandola pineale, ecc., possono apportare variazioni del ritmo circadiano.

Normalmente i giorni di vacanza non fanno sentire il vuoto psichico e la gente dorme bene.

Comunque meglio prima di dormire leggere piuttosto che seguire la tv o altre dispositivi elettronici. Portare nel letto solo le attività piacevoli o rassicuranti.

L’igiene del sonno: non far precedere la ginnastica al sonno. Mantenere il buio se non se ne ha paura. Azzerare i rumori. Non stazionare nel letto senza motivo, solo per poltrire.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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