Stalking, patologia a parte

Stalking, patologia a parte

Il profilo dello stalker non coincide necessariamente con una condizione psicopatologica, ma può accadere più di quanto si creda.
I comportamenti che caratterizzano il fenomeno si individuano in una serie di attività che sfumano in comportamenti di base considerati normali, quali sono i tentativi di ristabilire una relazione interrotta, ma che in questo caso sono esasperati e possono assumere, per pervasività, coerenza e persistenza nel tempo, effetti negativi dal punto di vista psicologico per la vittima, la quale rischia di subire atti violenti o addirittura letali.
Gli Stati Uniti sono stati i primi ad approvare una specifica legislazione anti-stalking, in Italia l’apparato giuridico lo ha riconosciuto come reato solo nel 2008.

Direi che lo stalking che letteralmente in inglese significa inseguire un animale, essere sulle sue tracce… ma per estensione del concetto braccare anche una persona o più persone con scopo minaccioso di ridurre la sua privacy.

Si tratta di perseguitare in modo ossessivo e compulsivo una persona per vari scopi, che si potrebbero considerare non tra i più simpatici nel deprivare la libertà di movimento con abuso di potere come se lo stalker ne avesse il diritto.

Per certi versi può risultare una mania, assomiglia ad una specie di vendetta: io ti seguo e ti perseguito, ovunque tu vada, non potrai mai sfuggirmi, sei sotto il mio potere, saprò sempre dove sei e dove sempre andrai .

Può albergare nello stalker una componente cognitiva di potere molesto, vendicativo.

In alttri casi sembra prevalere un bisogno meno cosciente dove prevale l’automatismo assillante, una coazione a ripetere gratificante da parte di chi disurba di chi è in preda a un comportamento ossessivo che comprende minacce e molestie dirette ad uno specifico individuo.

Il telefono, come strumento di potere è di controllo, è spesso abusato, ma l’attività di spiare e di sorveglianza è fonte di grande piacere con componenti sessuali che riguardano l’intimità ed esserne parte.

Sono pericolosi gli stalker ?

Possono esserlo ed è bene non fidarsi, camminare verso uffici pubblici, avvistare poliziotti e fare eventualmente denunce anche quando si è bersagliati da telefonate!

Sarebbe sconsigliata l’idea di girare in certi quartieri di notte troppo deserti o comunque è suggerito tenere nella mano dentro ad una tasca uno spray al peperoncino con il dito in posizione di press, pronti a reagire di fronte alla minima minaccia dove si avverte forzatura richiesta alla eventuale vittima.

Gli stallker non necessariamente sono pericolosi per la vita e l’incolumità, ma possono anche esserlo, possono anche rivelarsi mariti omicidi che non si accontentano di molestare o stuprare.

Se il molestatore o stalker è vendicativo potrebbe anche uccidere. Infine c’è la vittima che  percepisce le attenzioni come sgradevoli, invadenti e intrusive e, in quanto tali, sono fonte di paure e senso di minaccia.
Ci sono stalker intrusivi, che usano parole volgari e provocatorie che molestano in un modo che mai dovrebbe essere sottovalutato, lanciano comunicazioni intrusive, cioè telefonate, sms e mail e altri egocentrici contatti e esibizioni assai volgari.

Quest’ultima categoria può essere suddivisa in un controllo diretto, pedinare, spiare, sorvegliare e confronto diretto (visite a lavoro e a casa, minacce e violenza).
Il bisognoso d’affetto: questa categoria è rappresentata da soggetti motivati dal desiderio di una relazione intima o di attenzioni nell’ambito di una amicizia o di una storia d’amore.

La vittima spesso è rappresentata da un’ex moglie o fidanzate delle quali si è gelosi e possessivi.

Non dimentichiamoci mai che molti criminali sono intrisi di gelosia che deriva da una mancanza a priori: l’assoluto possesso che l’uomo deve avere della donna desiderata dalla quale molto facilmente si può essere sentito di essere stato preso in giro in seguito ad un abbandono.

La vendetta per riprendersi una indegnità umiliata è la morte.

L’umiliato si sete già mrto e in quel momento la vendetta gli permettte una cera rivalutazione.

Il delirio erotomane appartiene a questa categoria: in questo contesto specifico il desiderio di affetto viene erotizzato e nelle risposte della vittima lo stalker vede solo il desiderio al quale la vittima oppone resistenza. Il rifiuto è considerato inaccettabile e, come tale, rappresenta una ferita intollerabile per il proprio Self  e la vendetta è proporzionale alla frustrazione.

Storie di abbandoni precedono momenti della vita di alcuni stalker; determinano situazioni patologiche gravi in questi casi la patologia sfocia in psicotica severa, principalmente di alcuni uomini ma ricordiamo che anche le donne possono essere stalker con patologie criminali.

Quindi una patologia non grave di per sé può trasformarsi in maniacale e severa.

Può diventare criminale come il femminicidio e il maschilicidio.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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