Piango per Notre-Dame, ma la libertà non sarà mai sconfitta

Piango per Notre-Dame, ma la libertà non sarà mai sconfitta

La notizia che ci è giunta attraverso i media ha sconvolto quasi tutto il mondo occidentale, e non.

Come se metaforicamente un missile atomico avesse centrato uno tra i maggiori simboli della liberté, egalitè et fraternité dopo il 1789-99 e la seconda guerra mondiale.

Non c’è dubbio che la cultura europea, sia da un punto di vista psicologico, sociologico che politico contenga una unità sintetica indistruttibile che va oltre Alpe.

Abbiamo nemici dell’Europa e dell’Occidente nel mondo, ma l’Europa è salda.

La commozione di tanta gente anche oltre Francia indica senza dubbio, se ce ne fosse stato bisogno, che l’affetto e la cultura che sono insite in Notre-Dame è assai forte, nonché vivo, indistruttibile anche se sono a rischio tante opere d’arte che riempiono la nostra storia europea di storia, senso e cultura.

Notre-Dame dal nome evocatorio è la Chiesa sacra più nota e visitata al mondo dopo la Chiesa Pontificia: è sacra anche per i non credenti perché è un simbolo concreto dell’esistenza della cristianità, ma in particolare della storia mediovale del 13 secolo di Parigi, è quasi considerata una reliquia, della sua nascita, del suo divenire, delle sue guerre, lotte.

Anche se non ce ne accorgevamo era come una figura materna che presentificava la nostra vita e il senso dell’esistenza, come una grande madre simbolica che era ed è sempre presente senza mai essere ingombrante, tanto bella e preziosa quanto silenziosa.

Presentificare significa essere virtualmente sempre presenti anche in modo silenzioso nella mente di chi ti ha incluso in se stesso.

Per esempio il neonato immagina la madre sempre presente con lui, anche se localmente in quel momento si è allontanata.

I sentimenti di unità, di complicità, di fraternità, di identificazione di tutti i francesi, ma anche di coloro che credono nella libertà, giustizia ed eventualmente religione, si riconoscono attorno a una bandiera, a una lingua madre parlata, ma come vediamo anche attorno a simboli forti come monumenti storici.

Gli oggetti storici sono testimonianza dell’esistenza che perdura nel tempo e che custodisce forti emozioni e sentimenti dell’umanità.

L’identità umana è fatta di tanto. Lingua parlata, costumi e tradizioni, musica, canto, cultura del cibo, strutture come edifici, natura nella quale si vive, costituzione fisica e oggetti personali, libri pittura, scultura, cultura, estetica, emozioni, ecc.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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