A confronto il telefono fisso e il cellulare…

A confronto il telefono fisso e il cellulare…

Dal 1993 in Italia si è diffuso il telefonino e il 94% della popolazione lo usa, cosicché il nostro Paese è al 3° posto nel mondo per numero di cellulari posseduti. C’è chi ne possiede più di due. Fu Martin Cooper che il 3 aprile 1973 confezionò il primo cellulare e fece la prima chiamata.

Ma i primi anni dell’introduzione nel mercato sono serviti per il rodaggio, per poi avviarsi al vero consumo dei cellulari di massa. Ricordo che che i cellulari all’inizio venivano snobbati da molti intellettuali, in quanto li ritenevano non necessari e superflui.

Ma la lor diffusione con il loro successo divenne in poco tempo esponenziale. L’Italia in particolare aveva ricevuto un nuovo miracolo riguardo alla comunicazione: in un Paese che ama il contatto umano comunicare in quel modo così velocemente rappresentava davvero un gran successo.

Come oggi si comportano i possessori di questo magico strumento sempre più sofisticato: lo smartphone?

Molti giovani usano solo i messaggi sms o whatsapp quelli che si possono inviare dal cellulare, quasi mai usano il telefono per chiamare: sono i più educati perché non disturbano non chiamando mai gli interlocutori. Molti altri fruitori usano il cellulare come se fosse un telefono fisso, rispondono solo e se soltanto ci capitano davanti, per esempio quando il telefono è per caso in  cucina o in un altro posto. fInoltre i possessori riescono a udire il suono assai difficilmente, perché di solito il telefono è anche silenziato. Molti altri non rispondono se non quando riconoscono, leggendo nel telefono, colui che chiama, valutando in tal caso se il soggetto è degno di risposta. Queste persone pertanto si ripromettono poi di richiamare quando se la sentono o per cercare specificamente proprio quella persona. Certa gente poi per regola non risponde mai al telefono, ma usa lo smartphone solo per cercare quel qualcuno di cui hanno bisogno.

Al contrario la gente molto attiva con il telefonino, che ha sempre in tasca  o in mano lo strumento, risponde sempre all’istante alle chiamate. Con frequenza questi clienti telefonano a amici, colleghi, anche per trascorrere una qualche mezz’ora per distrarsi.  Ci sono poi coloro che usano poco il telefono perché più anziani, non hanno imparato ad usarlo se non eccezionalmente per le funzioni basilari. Spesso lo dimenticano a casa scambiando il fisso con il cellulare: in qualche caso lo smarriscono da qualche parte… Infine vanno notati i compulsivi dello smartphone, coloro cioè che sono dipendenti nel fotografare, filmare, registrare, inviare foto e messaggi sui social, nonché telefonare e farsi richiamare. Il loro telefono è sempre nelle loro mani, e mantengono la cuffia in testa.

Il miracolo del multiuso del cellulare con tutte le sue incredibili funzioni della nostra attuale epoca appare chiaramente a tutti. In particolare, mi sembra sconvolgente che il cellulare sia stato e sia un dispositivo indipendente da fili e connessione con il muro delle case. E’ incredibile che si possa usare un telefono fuori casa e che si possa trasportare ovunque con la prerogativa di funzionare e di connettersi con chi lo possiede, con tutto il mondo. Un enorme altro passo avanti verso il fenomeno delle globalizzazione è stato compiuto.

Mi sembra che per quanto riguarda il telefono fisso, inventato da A. Graham Bell nel 1876, l’abitudine che esattamente un secolo prima aveva visto condizionare il mondo con fatica nel telefonare, stando rigorosamente bloccati o a casa o in ufficio, con il cellulare mobile sia scattata una vera magia all’aperto.

Molti anziani non riuscivano all’inizio a telefonare da fuori casa, ma dovevano rientrare a casa anche per telefonare con il cellulare per sentire e convincersi che l’operazione era possibile.

Ora solo gli uffici istituzionali pubblici dell’industria e del commercio mantengono ancora l’apparecchio fisso, ma anche per loro nelle web agency o negli uffici stampa il dispositivo cellulare non è sconosciuto.

Spesso le telefonate a questi uffici sono intercettate da segreteria telefonica o centralino automatico con varie opzioni connesse con numeri da selezionare.

Il mondo dei privati oggi usa in pratica solo il telefono cellulare.

Un po’ di persone però mantengono il telefono fisso, per utilizzare il modem che attiva internet, oppure per sicurezza alternativa all’uso del cellulare, oppure per pigrizia di farselo togliere dalle compagnie con le quali si è stipulato il contratto.

Un motivo della rinuncia al telefono fisso riguarda la comodità e la praticità con le quali si gestiscono grazie ai cellulari le varie video-chiamate gratuite, anche internazionali, e i messaggi grazie agli sms e ai video-whatsapp nonché e-mail, messaggi gratuiti sia nazionali sia internazionali.

Queste operazioni sono manovrabili in un sottile ed elegante corpo-computer attraverso il quale le comunicazioni sono rapide e immediate.

Il telefonino è un miracolo tecnologico della nostra era. Ma il consumismo come filosofia di vita è sempre più pressante nella nostra vita.

Infatti, il mondo commerciale e industriale ne ha proficuamente approfittato con la sua obbligatoria pubblicità, indiscutibile anima del commercio.

Se alcuni lo possono ricordare, il telemarketing tempestava di chiamate la linea fissa per pubblicità e per acquisire clienti.

In qualunque momento del giorno, in particolare durante l’orario dei tradizionali pasti, quando si supponeva che la gente fosse a casa per mangiare, i commerciali non avevano reticenza a disturbare i pregustati clienti.

Successivamente per anni i nuovi professionisti della vendita per mezzo dei call center hanno tormentato le famiglie chiamando a tutte le ore del giorno. La voce impostata, vellutata quanto artefatta dei giovani che senza lavoro stabile, cominciavano a guadagnare qualche soldo con tale scomoda attività, metteva in guardia i clienti dal rispondere perché alcuni dei quali immaginavano l’ennesima tortura.

Sì, perché il più delle volte, significava stare al telefono per un discreto tempo, quello che veniva concesso all’interlocutore quando pubblicizzava e insisteva affinché il presunto cliente comprasse il prodotto della ditta reclamizzata. Le vittime, inizialmente timide, non sapevano essere assertive nell’interrompere la chiamata inopportuna e non utile senza essere maleducate con chi impunemente chiamava. Ma in seguito hanno imparato a reagire.

La situazione non è mai stata interrotta, seppur le chiamate ai telefoni fissi siano fortemente diminuite: di tanto in tanto i call-center ci riprovano ancora e qualche persona si dimentica dell’invito commerciale che giace nella pentola delle telefonate.

Ma se le chiamate al telefono fisso si sono si ridotte, sono comparse da qualche anno gli interventi direttamente sui telefoni cellulari.

Come i commerciali abbiano ottenuto i numeri telefonici non si sa, considerando che l’elenco dei cellulari sono considerati ad uso privato senza accesso al pubblico. Il consumismo ha vinto ancora una volta.

I nuovi commerciali tramite i call-center chiamano quasi sempre dall’estero con numeri sempre diversi per non essere riconosciuti e che poi risultano inesistenti, sia che siano italiani, sia esteri, sia dai telefoni fissi, sia dai cellulari.

Anche se si è rinunciato ai telefoni fissi per non essere oggetto di tante chiamate commerciali alle quali ormai la gente non rispondeva più, il problema di non essere disturbati non è affatto risolto. Dispiace solo pensare ai giovani dei call-center che non possono usufruire di un minimo di guadagno per il loro impegno di lavoro, perché anche la gente ha imparato o a essere più determinata a evitare le chiamate e tagliare bruscamente le proposte commerciali anche toni maleducati con i quali non si vorrebbe mai rispondere.

Chi usa oggi il telefono cellulare ossia lo smartphone?

Innanzitutto tutti lo usano, bambini, giovani e anziani, eccetto i moribondi. Dove? Ovunque. Si tratta di un oggetto sempre più sofisticato del quale non si può fare a meno perché in effetti sono in esso incluse mille app per ogni uso telematico. Si può persino usare la carta di credito.

Si possono mandare tutte le email del mondo, simpatici e gif, cioè si posso spedire i nostri stati d’animo senza descriverli con le parole divertentissime grazie agli emoticon, postare cuoricini a iosa, ma una telefonata è quasi sempre la via risolutiva. Il personal touch è di grande aiuto nella selezione delle opzioni.

La nostra vita sociale è velocizzata grazie ai cellulari, non saprei se viviamo meglio oggi o ieri …

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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