Recensione al Romanzo “La luna bianca” di Lorenzo Sassoli de Bianchi – Edizioni Sperling & Kupfer

Recensione al Romanzo “La luna bianca” di Lorenzo Sassoli de Bianchi – Edizioni Sperling & Kupfer

La luna bianca è il secondo libro di Sassoli de Bianchi: in questo romanzo l’autore ascolta da medico, neurologo, l’irrequietezza degli insonni e degli animi artistici che sempre sono desti, per integrarli con il dolce sognare poetico e letterario. Si tratta di un’epidemia d’insonnia, di luna bianca mater vitae, in attesa di fecondazione….

L’insonnia è evocata e citata dall’autore attraverso la fecondità della mater litterae di artisti e di grandi uomini della storia spesso geniali.

L’insonnia rappresenta la frequente sofferenza che caratterizza le notti trascorse in bianco che in qualche caso precedono la produzione creativa in molti autori e artisti.

Come psicoanalista ascolto l’insonnia come luogo delle fantasie e dei fantasmi alla pari dei contenuti onirici del sogno.

Il sogno può celare in un linguaggio ermetico intuizioni profonde mentre si sviluppa un dialogo tra interlocutori che rappresentanti le emozioni e i sentimenti che promettono innovazioni per il sognatore, creazioni originali di rinascita.

Infatti le fantasie interiori durante la notte divengono protagoniste nel mondo interno e giocano e lavorano a livello non cosciente.  I sogni sono dialoghi tra personaggi emotivi, interlocutori interiori, e si animano da un punto di vista neurologico a livello sottocorticale del sistema limbico, nella zona degli affetti per trasmettere al sistema endocrino i giusti neurotrasmettitori del piacere e dell’angoscia. Le produzioni oniriche infatti mettono in scena storie che assomigliano a psicodrammi, a volte tali scene sono sperimentate come piacevoli, più spesso come angosciose.

L’Autore è consapevole sia come neurologo, ma anche come sensibile scrittore, di quale possa essere la sofferenza nel rimanere a occhi aperti tutta notte, ma anche come molti grandi artisti del passato si siano giovati di quel tempo per produrre grandi opere letterarie e anche importanti scoperte scientifiche.

Il romanzo di Sassoli tenta di interpretare attraverso i personaggi raccontati i tanti fantasmi e le ombre che accompagnano la nostra vita. Per fortuna il neurologo, lo scienziato, può aprirsi all’arte magica e poetica. Così le storie divengono affascinanti, ricche di colore e di incanto. I sogni possono restituire verità dell’anima che sono frutto di intuizioni non appartenenti a faticose elucubrazioni scientifiche, ma nemmeno posizioni improvvisate del momento.

Nel racconto del libro la professoressa Garesi neurologa scopre un ottimo idillio con il letterato prof. Reghini mentre ha trovato nella sua cura dell’epidemia dell’insonnia un’ottima mediazione tra scienza e letteratura tra insonnia e poesia per curare la sindrome della luna bianca.

 

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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